Partito ricompattato, tutti stretti intorno al grande capo carismatico, Berlusconi, sbarcato a Palermo per tentare un altro colpaccio siciliano.
Il Pdl nell’Isola accelera nella settimana che precede il voto.
Il coordinatore regionale, Giuseppe Castiglione, ribadisce con forza le parole del Cavaliere: «Il Pdl punta a riaggregare l’area dei moderati e ci sta riuscendo. Cresce il consenso ogni giorno, ce lo dicono i cittadini e vinceremo le elezioni, non soltanto al Senato ma anche la Camera».
Sicuri di farcela perché?
«L’Italia è davanti ad una scelta decisiva: o la sinistra di Bersani e Vendola, la sinistra delle tasse e della spesa pubblica, la sinistra ostile all’impresa e all’iniziativa privata, la sinistra più arretrata d’Europa, oppure noi, la grande alleanza dei moderati, dei cattolici liberali, noi che abbiamo governato per quasi dieci anni tenendo i conti in ordine, senza mai mettere le mani nelle tasche degli italiani».
Qual è la ricetta del Pdl?
«Eliminazione Imu prima casa, rimborso Imu prima casa 2012, rimborso Imu su terreni e fabbricati agricoli, no aumento dell’Iva, no alla patrimoniale e, per rilanciare l’occupazione e il lavoro, niente tasse per cinque anni sulle assunzioni dei giovani. Queste sono proposte serie e concrete, un autentico programma di governo. Loro, Bersani, Monti, Vendola, Camusso, Fini e Casini parlano di mantenimento dell’Imu, introduzione della patrimoniale, aumento dell’Iva. Un’ottima ricetta per finire di stroncare l’Italia, non c’è che dire».
Ma davvero non vi fanno paura Grillo che riempie le piazze, Bersani avanti nei sondaggi, Monti con il suo rigore?
«Grillo non è candidato alle elezioni. E’ legittimo, chiediamo allora, potersi confrontare anche con i candidati del movimento di Grillo? E’ legittimo poter conoscere coloro che ci rappresenteranno in Parlamento? Non si può addirittura teorizzare l’anonimato dei candidati e impedire loro di partecipare al dibattito pubblico. Monti? Tutti ricordano quando disse «fra un anno tornerò al mio impegno universitario». E’ stato, al di là delle scelte obbligate di governo, l’uomo del rigore che ha penalizzato il nostro Paese senza guardare allo sviluppo. Quanto a Bersani che pontifica su ricerca, innovazione, su trasporti da migliorare… ma non è lo stesso Bersani che è stato ministro dei Trasporti e dell’Industria nei governi D’Alema e Amato? Quale è stato il suo intervento in Sicilia? »
In Sicilia si sente l’onda del movimento del presidente della Regione. Vi preoccupa Crocetta?
«Ma pensiamo veramente che questo spasmodico arruolamento di “ex tutto” (pidiellini, mpa, pd, grande sud) operato da Crocetta, possa veramente far cambiare opinione ai cittadini siciliani? E’ solo un trasferimento nell’area di governo di ceto politico e non certamente di elettori a sinistra. Sul tappeto, dopo le roboanti dichiarazioni del presidente in campagna elettorale e nei primi giorni da governatore, restano aperte tutte le emergenze siciliane, dai rifiuti alla formazione, alla forestazione ai precari della Pubblica amministrazione. I siciliani non pensano di sicuro di dare il loro consenso a chi opera con queste dinamiche».
C’è un’emergenza lavoro generale e in Sicilia i giovani sono al collasso generazionale, più del 50% senza lavoro.
«L’esplosione ulteriore della cassa integrazione, cresciuta di oltre il 60% a gennaio, è soltanto l’ultimo segnale della crisi devastante che ha investito il mondo del lavoro nell’anno dei tecnici al potere. Si perdono duemila posti di lavoro al giorno, secondo il segretario della Uil Angeletti, e il numero dei disoccupati si avvicina pericolosamente ai 3 milioni e mezzo: 507 mila in più soltanto nel 2012 ma con una paurosa accelerazione progressiva a partire dal mese di luglio, data che coincide con l’entrata il vigore della legge Fornero. Con questo governo tecnico siamo arrivati a 37 giovani su 100 che cercano il lavoro, con noi il tasso era collocato al 26%. Le aziende che assumono giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato non pagheranno tasse né contributi per 5 anni. Interverremo subito, come ho detto, per aiutare le imprese a ripartire, assumendo e rilanciando l’economia in Sicilia e nel resto del Paese».
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