Dibattito aperto all’interno di Futuro e Libertà dopo la decisione dell’ex deputato regionale Livio Marrocco e del coordinatore provinciale e sindaco di Castelvetrano Felice Errante – assieme ad altri 60 dirigenti del partito trapanese – di autosospendersi dalle cariche per protesta contro la composizione della lista alla Camera nel circoscrizione Sicilia 1.
Marrocco avrebbe dovuto avere una postazione di prestigio e invece Fli ha fatto altre scelte, con il leader Fini a capeggiare la lista ed il siracusano Fabio Granata al secondo posto. Da qui la reazione di Marrocco e della dirigenza trapanese.
Ma c’è chi lo invita a riflettere ed estende la richiesta anche agli altri sospesi. Si tratta di Vito Orlando, candidato e componente dell’ufficio politico regionale e del coordinamento provinciale.
Il giornalista trapanese tocca le corde dell’appartenenza e della tradizione: «La Destra trapanese, da sempre legalitaria, sociale e repubblicana, ha avuto nei decenni leader come il senatore Maggio, Dino Grammatico e Nicola Cristaldi che, nel corso della loro militanza, hanno fatto candidature di servizio, hanno vissuto sulla loro pelle mancati riconoscimenti, sconfitte elettorali re finanche abbandoni, come ai tempi di Democrazia Nazionale, ma sempre hanno fatto prevalere gli interessi generali della loro comunità politica prima che quelli personali, sapendo che in politica si dà e si riceve».
Orlando lusinga Marrocco considerandolo «l’ideale prosecutore di un movimento che a Trapani ha saputo coagulare intorno a sé consensi e personalità, adeguandosi ai tempi, attorno a figure di alto profilo». E ritiene che non possa essere il sen. D’Alì a rappresentare questo mondo.
«Marrocco tanto ha dato al partito e a Fini ma tanto ha anche ricevuto».
Sul caso è intervenuto anche il coordinatore regionale di Fli Carmelo Briguglio: «Una mancata candidatura ed una delusione personale non possono giustificare un disimpegno politico ed elettorale. La decisione di Marrocco mi dispiace ma, in tempi di candidature, di casi come il suo ce ne sono tanti e riguardano tutte le liste e tutti i partiti. La politica alterna soddisfazioni ed amarezze, questo chi la fa dovrebbe saperlo».
Fli si gioca la partita della sopravvivenza. La mossa di Marrocco e degli altri ex dirigenti rischia di mettere il partito in difficoltà in una fase elettorale decisiva per Fli e per la coalizione centrista che ha come riferimento Monti.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi