Il Presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti lancia un appello per scongiurare la chiusura della Societa’ siciliana per la Storia Patria di Palermo, costretta da domani a chiudere i battenti per mancanza di fondi.
Non e’ ammissibile sacrificare in nome della spending review una realta’ culturale, che rappresenta una parte importante della storia di Palermo degli ultimi 150 anni. La Provincia é disponibile ad un tavolo di confronto con Regione e Comune per trovare le soluzioni affinché questa prestigiosa istituzione possa proseguire la sua attivita’. La Storia Patria, con la sua preziosa Biblioteca e il Museo del Risorgimento, é un punto di riferimento insostituibile nel panorama culturale siciliano, meta privilegiata di studiosi, storici e studenti, per non parlare dei nulla osta che la Storia Patria rilascia quotidianamente ai comuni per l’intitolazione di vie e piazze. Un iter che adesso rischia di bloccarsi con ripercussioni di ordine amministrativo. La Provincia che sul fronte culturale non ha mai fatto mancare il suo apporto, malgrado le ristrettezze di bilancio, é disposta a fare la sua parte per garantire la continuita’ di un’istituzione apprezzata anche dal Presidente della Repubblica Napolitano in occasione della sua ultima visita a Palermo.
La Fondazione
Nel 1863 un gruppo di studiosi siciliani si riunivano in casa dell’erudito palermitano Agostino Gallo in Assemblea di Storia Patria e pubblicavano un volume di Atti e documenti inediti e rari. A questa assemblea, nel 1864, succedeva la Nuova Società per la Storia di Sicilia di cui fu presidente Emerico Amari, anch’essa però di breve durata, finchè, nel 1873, per iniziativa di Raffaele Starrabba e di Isidoro Carini, con la collaborazione dell’arabista Salvatore Cusa, a cura della Scuola di Paleografia annessa all’Archivio di Stato di Palermo, si iniziò la pubblicazione del periodico “Archivio Storico Siciliano” al quale collaborarono: Isidoro La Lumia, Gioacchino Di Marzo, Vincenzo Di Giovanni, Giuseppe De Spuches principe di Galati, Giuseppe Pitrè, Antonino Salinas, e altri valenti studiosi.
Costoro, nell’aprile di quell’anno, erano stati convocati, nella sede del Comune, dal Sindaco della città Domenico Peranni, sollecitato dal Prefetto di Palermo del tempo in seguito a nota del Ministro della Pubblica Istruzione che invitava l’Amministrazione Comunale a costituire nella Capitale dell’Isola, su l’esempio delle più importanti città del Regno, una Società Siciliana per la Storia Patria. Per tanto si decideva di preparare uno statuto per detta Società destinata a promuovere lo studio della storia delle tradizioni siciliane, sotto tutti gli aspetti, e la pubblicazione di documenti ad esso inerenti.
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