Last updated on Aprile 15th, 2013 at 09:42 am
La mafia di Castelvetrano (Tp) pensava di utilizzare una villa al mare disabitata quasi tutto l’anno, di proprietà di una coppia che vive a Milano, come possibile rifugio del boss latitante Matteo Messina Denaro.
È emerso nel corso del processo, in corso davanti il Tribunale di Marsala, scaturito dall’operazione «Golem 2» del 15 marzo 2010, che oltre all’esponente di primo piano di Cosa Nostra nel Trapanese vede imputati anche tredici suoi presunti fiancheggiatori.
A ipotizzare l’uso della villa, è stato uno degli imputati, Calogero Cangemi, 63 anni, al quale la coppia residente a Milano, Diego Cudia e la moglie Eugenia Aceti, aveva dato le chiavi dell’abitazione estiva di Castelvetrano.
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