Last updated on Gennaio 11th, 2013 at 07:53 pm
Entro il 2015 sarà operativa in Sicilia la prima centrale solare termica al mondo a sali fusi. Una tecnologia tutta italiana – a lanciarla, fu il premio Nobel Carlo Rubbia, all’epoca presidente dell’Enea – su cui l’Italia ha attualmente un vantaggio competitivo, e che i recenti decreti governativi sulle rinnovabili hanno scelto di sostenere. La centrale solare termodinamica e integrata a biomasse verrà realizzata da Enel Green Power tra Catania e Siracusa e fornirà elettricità sufficiente per circa 40.000 famiglie.
Dell’innovativo impianto, che avrà una potenza di 30 megawatt e costerà circa 200 milioni di euro, se ne è parlato ieri al convegno «Sicilia, l’Isola del Solare termodinamico. Carta del Sole, un patto per l’energia tra territorio e industria», organizzato da Anest (Associazione nazionale energia solare termodinamica) e Fred Sicilia (Forum regionale per l’energia distribuita) in partnership con Confindustria Sicilia e Fondazione Sicilia, e al quale ha partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. «Il solare termodinamico – ha detto il ministro Clini – è uno degli assi nella manica del sistema Italia. Brevetti e tecnologia, oltre a un altissimo indice di insolazione, ci forniscono incredibili condizioni di partenza per diventare il Paese europeo a più alto sviluppo di questa tecnologia rinnovabile innovativa. Con la Carta del Sole si inaugura anche un altro modo, più vicino alle esigenze dei cittadini e dei territori, per lo sviluppo di un’energia che completa il mix delle rinnovabili portando delle significative innovazioni che stiamo perseguendo attraverso non soltanto strumenti normativi ma, soprattutto, con incentivi di mercato o di tipo fiscale».
«Il potenziale del solare termodinamico – ha sottolineato Gianluigi Angelantoni, presidente di Anest – è altissimo e può arrivare a competere, entro il 2020, con il costo del kilowattora prodotto dal petrolio».
«La tecnologia del solare a concentrazione, sviluppata dall’Enea negli ultimi dieci anni – ha aggiunto Giovanni Lelli, commissario dell’Enea – costituisce un caso di eccellenza tutto italiano. L’impianto realizzato a Priolo Gargallo integra una centrale alimentata a gas ad alta temperatura, si basa su brevetti di diversi componenti sviluppati dall’Enea, che sono stati trasferiti ad aziende italiane che li hanno ingegnerizzati e che hanno fatto sistema tra loro, costituendo una filiera industriale hi-tech, di cui fanno parte una trentina di aziende, che è diventata leader a livello mondiale».
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi