Mi pento di essermi pentito.
No, tranquilli a dire questa frase non è stato un collaboratore di giustizia bensì un noto politico siciliano che si definisce un convinto autonomista a tal punto che nel settembre scorso per schivare le bordate giornalistiche sulle candidature dei Mineo di turno faceva proposte choc come quella della “moneta sicula” per sentirsi più siciliano.
Per precisione dichiarava: “L’economia siciliana appartiene ai siciliani. Io sono anti europeista convinto, perché l’Europa ci vieta tutto e penalizza le nostre attività produttive. La nostra idea è quella di creare una moneta complementare, una moneta che si ottiene con forza e coraggio e mantenendo buoni rapporti con lo Stato e con l’Europa. La moneta complementare ci agevolerà moltissimo”.
Se ancora non l’avete capito l’autonomista “usa e getta” in questione è il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè che nella notte scorsa ha formattato nuovamente la sua linea politica per accasarsi nelle poltrone sicure dell’On. Silvio Berlusconi con una lista chiamata “Progetto Sud”che ruota attorno ai governatori Giuseppe Scopelliti (Calabria), Stefano Caldoro (Campania), Michele Jorio (Molise), Gianni Chiodi (Abruzzo) e alcuni big pidiellini come Raffaele Fitto in Puglia.
In questa ondata di “autonomisti usa e getta” non fa parte Raffaele Lombardo (Mpa – Pds) che prende tempo e rimanda la decisione alla prossima direzione allargata del Partito dei Siciliani, Lombardo, in questo momento, è una vergine autonomista a confronto di Miccichè ma tale status perdurerà? O il peccato farà donna anche Lombardo?
In tutto questo, l’autonomista usa e getta per eccellenza, ritornando come figliol prodigo dal padre Silvio, mette in moto dei fuochi nel centro destra siciliano.
Ieri Francesco Cascio (ex Presidente dell’Ars) su twitter cinguettava così: “Allearsi alle politiche con chi ha concorso alla sconfitta del centrodestra alle regionali è davvero difficile da digerire per molti”.
Anche Nello Musumeci non si trattiene e dichiara il suo malcontento: “Il giorno dopo la mancata vittoria – dice -, mi sono assunto per intero la responsabilità di quel risultato. Oggi, dopo l’accordo raggiunto tra Berlusconi e Miccichè, diventa difficile nascondere ai siciliani un’amara verità: a Roma come a Palermo, ad alto e a medio livello, c’era chi aveva già deciso e voluto, prima del voto, che il centrodestra in Sicilia non vincesse. Che vergogna!”. “A due mesi dalle elezioni regionali, appaiono sempre più chiare le responsabilità di chi ha voluto consegnare il governo della Sicilia alla sinistra di Crocetta”.
Ma anche all’interno di Grande Sud lo scoramento è forte e a palesarlo è stato l’On. Michele Cimino con frasi critiche e l’ex assessore regionale Titti Bufardeci.
Il capogruppo di Grande Sud è contrario all’accordo col Pdl e per oggi vi è un vertice su questo tema del gruppo all’Ars . Cimino in maniera nostalgica ha dichiarato: “Non voglio cambiare partito. Voglio cambiare il partito” ma poi ha aggiunto: “Berlusconi? Errare è umano, perseverare è diabolico”.
La giornalista Antonella Sferrazza su Linksicilia prevede un cambio di casacca per Cimino che approderebbe nel movimento di Crocetta “il megafono”.
La domanda è lecita: Ci riuscirà a non diventare una autonomista usa e getta come il leader del suo partito per le sicure poltrone che il nordico illusionista Berlusconi darà in palio?
Di tutto questo chissà cosa pensano i siciliani? chissà cosa pensano gli amici Briganti? La Sicilia, speriamo che se la cava.