Ai newyorkesi lo spread piace «Made in Sicily». Nel senso di «pistachio spread» la crema di pistacchio andata a ruba (anche se a 17,80 dollari a barattolo) da Eataly, il food store sulla 23esima strada che per cinque settimane ha dedicato uno spazio ad hoc ai prodotti dell’eccellenza siciliana.
Il progetto, organizzato dall’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia e dall’Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, nell’ambito del programma di internazionalizzazione 2012 “I Vini di Sicilia nel Mondo” è andato oltre le più rosee aspettative.
Un piccolo esercito di golosi ha sgranocchiato 4.549 cannoli e 843 mafalde realizzati in loco con le farine siciliane e venduti da Eataly Pastry e Eataly Bakery. Certo, un pubblico “alto”, attratto dalla cucina italiana e incuriosito dai prodotti siciliani. E’ stato un trionfo di «Sicilian caponata», «spicy capuliato», e Nero d’Avola o «Zibibbo jelly» (la gelatina di Nero d’Avola o di Zibibbo), passando per le busiate trapanesi, il “piacentinu” di Enna, il «caper pesto» (pesto di capperi), l’«anchovies juice» (la colatura di alici), e la «Bivona peach jam» (confettura di pesche di Bivona).
In totale, più di 1.200 i prodotti alimentari venduti per un fatturato totale di 114mila dollari. Ma la nota positiva è arrivata soprattutto dal vino con oltre 1.300 bottiglie vendute (su sessanta etichette siciliane) per un fatturato complessivo di 63mila dollari. E, sorpresa nella sorpresa, i più venduti nel corso della manifestazione, sono stati i vini dell’Etna con 400 bottiglie tra Etna bianco e rosso, in grado di conquistare il palato dei gourmet d’oltreoceano.
Oltre il successo del vino anche l’olio extravergine siciliano è stato un prodotto che ha fatto registrare grandi numeri in fatto di vendite. I produttori provenienti da ogni parte della Sicilia, hanno venduto più di 1.700 bottiglie tra olii al naturale e aromatizzati prodotti tra Agrigento, Trapani e i monti Iblei nella zona sud-orientale della Sicilia.
Tra conferenze e presentazioni riservate agli addetti ai lavori, cui hanno partecipato alcune delle più importanti firme della stampa specializzata americana, come Jennifer Gandolfi di «Wine Enthusiast» e Mack Lauren per «The Daily Meal», la chiave di lettura del successo siciliano a New York è stata soprattutto la dieta mediterranea una «way of life» più che un modo di mangiare, ormai conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Carmen Greco.
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