Un tremore degli arti che aumenta con le emozioni e con il movimento e con le prime due dita della mano che compiono continuamente movimenti simili al gesto di contare monete o di sbriciolare pane, occhi che ammiccano raramente, lentezza e povertà di movimenti, la bocca solitamente aperta, andatura da gallo (dapprima con passi piccoli e esitanti che diventano tosto strasci- canti e celeri come se il paziente corresse appresso al proprio centro di gravità.
E inoltre: le braccia piegate e il tronco lievemente piegato in avanti), voce monotona, lentamente cadenzata, torpore psichico e mentale.
L’aspetto del paziente con morbo di Parkinson è tipico al punto da essere riconosciuto da tutti, anche da chi con la medicina nulla a che fare. E i malati sono molti: in media 370 su centomila abitanti. In Sicilia circa ventimila. Una metà dei casi nella loro fase iniziale sfugge alla diagnosi del medico di base, moltissimi altri restano non diagnosticati e non registrati per vari motivi.
Il morbo di Parkinson (altrimenti denominato “paralisi agitante”) colpisce di solito attorno ai 50-60 anni e con lieve prevalenza il sesso femminile. Esso è progressivo e spesso si accompagna a uno stato di demenza. La malattia è conseguenza di una perdita di neuroni in corrispondenza di alcune aree dell’encefalo e a un’alterazione dei neurotrasmettitori in tali aree.
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