Mette il piede sull’acceleratore la giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta. Dopo i disegni di legge sulla proroga dei precari, quella degli Ato rifiuti e la ripubblicizzazione dell’acqua è stato varato il disegno di legge che introduce la doppia preferenza di genere e l’obbligo di nominare almeno il 30% di donne in tutte le giunte degli enti locali.
La giunta, dopo le dimissioni di Luciana Giammanco, ha nominato Alfonso Cicero, commissario straordinario dell’Irsap. Proprio sulla nomina della Giammanco, scoppiò una vera e propria guerra tra l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’ex assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, che dopo una rovente polemica si dimise dalla carica, a pochi giorni dell’addio di Lombardo.
La giunta, approverà il Documento di programmazione finanziaria e il disegno di legge per l’esercizio provvisorio il prossimo 24 dicembre. Il voto dell’Aula è previsto per il 31 gennaio. Tutti i disegni di legge passeranno al vaglio delle commissioni legislativee per approdare a Sala d’Ercole.
Nel corso della conferenza stampa per illustrare i provvedimenti varati dal suo governo, il presidente della Regione Crocetta, non ha nascosto la sua contrarietà sull’andamento politico che ha contraddistinto la formazione delle commissioni legislative dell’Ars: «Ho sempre fatto appello per un accordo istituzionale ampio e non per la nomina perché si è amico di Lombardo o del Pdl. Le commissioni Affari istituzionali e Bilancio non possono andare all’opposizione. Tranne che Pd e Udc non abbiano deciso di uccidere il governo non si capisce perché la commissione Affari sitituzionale sia stata promessa al Pdl: mentre inciuciano il centrodestra con Musumeci attacca il governo. Io non andrò in Aula a votare. Non posso collaborare al mio suicidio, non mi avranno sodale compagno».
Ed ha aggiunto: «Sono stato accusato dal mio partito di tradimento, ma io Mariella Maggio alla vice presidenza dell’Ars, l’ho votata. I miei, invece, no. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché la commissione Territorio debba essere data al Pid e non ai grillini che sono certamente più sensibili a queste tematiche».
Sullo scontro all’interno del Pd, Crocetta ha ribadito: «Non ho mai fatto parte di alcuna corrente. Porrò a Bersani la questione di quanto sta avvenendo nel Partito democratico siciliano e che non si può andare avanti per cinque anni in questo modo. O c’è un accordo istituzionale ampio o non c’è alcun senso in tutto ciò che si sta facendo». Escludendo qualsiasi rimpasto di governo.
Il presidente della Regione, inoltre, ha detto che il progetto politico del suo movimento va avanti e che parteciperà alle elezioni nazionali, anche se Lumia ha ottenuto la deroga per partecipare alle primarie del Pd: «Tutti mi chiedete dei mie rapporti con Lumia Cracolici. Io sono single. Il problema è che ragionate per vecchi schemi».
Se le accuse di inciucio lanciate da Crocetta nei confronti dei partiti alleati, non sono state raccolte dal Pd che ha i suoi bravi problemi interni da risolvere, non sono sfuggite al segretario regionale dello Scudocrociato, Gianpiero D’Alia: «Crocetta sbaglia indirizzo: dall’Udc ha sempre avuto sostegno e non certo veti né ostacoli. Noi lavoriamo perché si realizzi l’intesa più ampia. Evidentemente, in questi giorni è un po’ distratto. Si concentri sul Bilancio e sugli altri urgenti provvedimenti che il governo dovrà adottare e stia tranquillo perché dal punto di vista politico avrà sempre il nostro sostegno».
Per Rudy Maria, segretario del Cantiere popolare, «Sulle presidenze delle commissioni dell’Ars, Crocetta non ha capito che non si deve intromettere». Per il capogruppo del Pdl, Francesco Scoma, se Crocetta pensa che da parte nostra qualcuno possa lavorare per imbalsamare l’attività riformatrice del governo, si sbaglia di grosso». Lillo Miceli Lasicilia
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