Il procuratore di Palermo Francesco Messineo è indagato dalla Procura di Caltanissetta per violazione di notizie riservate. Il capo dei pm è sotto inchiesta per una presunta fuga di notizie nell’ambito di un’indagine per usura bancaria a carico di Banca Nuova.
Per la presunta fuga di notizie il procuratore è stato iscritto nel registro degli indagati dai colleghi nisseni, competenti sulle inchieste a carico dei magistrati del distretto giudiziario di Palermo. Messineo è stato interrogato per ben 5 ore davanti ai colleghi di Caltanissetta.
Sul contenuto dell’interrogatorio c’è il massimo riserbo, ma secondo indiscrezioni il procuratore avrebbe negato di avere rivelato notizie riservate all’ex direttore generale di Banca Nuova Francesco Maiolini coinvolto nell’inchiesta sull’usura bancaria.
Ma perché questa indagine? Il caso risale a quasi un mese fa quando Antonio Ingroia trasmise ai sostituti di Caltanissetta, competenti per le inchieste sui colleghi palermitani, le carte relative a un presunto coinvolgimento di Messineo in una rivelazione di segreto istruttorio.
Il procuratore, sollecitato al telefono dall’ex direttore generale di Banca Nuova Francesco Maiolini, avrebbe preso informazioni su un’indagine aperta da Palermo sull’istituto di credito per un’ipotesi di usura bancaria. Maiolini, però, all’epoca era intercettato, quindi i pm palermitani si sono ritrovati casualmente ad ascoltare le sue conversazioni col loro capo.
Il procuratore Messineo, dopo essersi informato con uno dei titolari dell’indagine, avrebbe avvisato Maiolini che sull’istituto di credito era emerso qualcosa. I due si sarebbero poi incontrati.
Dall’inchiesta sarebbe emerso che un terzo soggetto sarebbe poi stato informato dall’ex direttore generale dei particolari dell’indagine. Il caso venne comunicato a Ingroia che avvisò Caltanissetta.
La vicenda fa calare un velo d’imbarazzo sulla Procura, un ufficio che già ha vissuto tensioni sulla gestione di indagini importanti come quella sulla trattativa tra lo Stato e la mafia.