Cinque comuni della provincia di Agrigento, Ribera, Sciacca, Menfi, Bivona e Lampedusa, i soli centri agrigentini a pagare l’Imu sui terreni agricoli, chiederanno subito al ministeri delle Politiche Agricole e dell’Economia e Finanze, di essere esonerati dal pagamento della tassa sugli immobili in agricoltura in quanto zone svantaggiate e perché non c’è corrispondenza tra i valori dell’imposta con la realtà del territorio.
Questo è quanto è stato deciso martedì mattina presso l’ufficio di presidenza del consiglio comunale dagli amministratori comunali dei cinque comuni che sono i più tartassati della provincia. Tre le motivazioni a cui faranno riferimento le istanze che dovranno essere inoltrate al più presto ai ministeri: il prezzo di mercato degli immobili non corrisponde ai valori rivalutati dal calcolo Imu, la mancata congruità tra il prezzo del prodotto agricolo alla base e quello ritrovato poi sul mercato (arance acquistate a 30 centesimi e vendute ad un euro), la periodicità delle calamità naturali e la crisi del settore agricolo.
Alla riunione erano presenti diversi amministratori comunali dei cinque centri interessati e i responsabili locali e zonali della Coldiretti e della Cia. Verrà chiesto, inoltre, l’adeguamento effettivo degli immobili al valore di mercato per tutte le colture in base ai redditi domenicali e la creazione di una seconda zona censuaria per tutti i fabbricati rurali con valori differenziati da assegnare da parte degli uffici del catasto. Lasicilia
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