No, non é un film!
Staccata la spina al Governo Monti, il Cavaliere, a pochi mesi dalla conclusione del mandato del tecnico bocconiano, ritorna al futuro.
Un ritorno, un passaggio al futuro dimenticandosi quello che è stato, lasciandosi alle spalle un suo governo concluso anzitempo, dimenticandosi la responsabilità con cui aveva dato in mano le chiavi del paese al rigoroso Monti.
Stacca la spina ad un governo discutibile che però ha voluto e che ha appoggiato separandosi dall’amica Lega Nord. Ma prima di ritornare al futuro al Senato con il deposito della pregiudiziale di costituzionalità ha bloccato la conversione del decreto 188 per il riordino delle province, una sorta di auto-regalo di natale per mantenere saldi alcuni soldati sul territorio.
Una spina che da lo slancio giusto per cavalcare l’onda del malcontento degli elettori tartassati, un gesto che si scontra con tutti i voti del Pdl alla Camera e al Senato per le fiducie al Governo Monti.
Ma lo scopo del Cavaliere Berlusconi va oltre alla realtà, ritorna al futuro e vuole scendere in campo, anzi no il Segretario Alfano dice di voler fare le primarie, anzi niente primarie il Pdl vuole il ritorno del suo leader e gli ex AN si girano di traverso non riuscendo a digerire il boccone e fondano “Centro destra nazionale”.
Alfano ritratta e il Cavaliere Berlusconi esce allo scoperto, una domenica si e una domenica no è a Milanello per farsi intervistare, il Tg5 inizia con la propaganda seria, ma la realtà scricchiola ed arrivano le bordate della Merkel e di Schaeuble che definiscono senza giri di parole Monti meglio di Berlusconi.
E il TIMES mica Libero o il Foglio grida: “Berlusconi, spudorato opportunista”. Un sarcastico Casini invece parla di un “Berlusconi in evidente stato confusionale”.
E le primarie NO, Alfano bravo ma per star fermo al suo posto, gli ex AN lontani, la Lega Nord un ricordo, SI a Renzi, un vortice temporale, uomini, persone, politici, partiti, un uomo solo al comando e poi l’ultima dichiarazione per lasciare una porticina aperta verso il presente e la realtà: “Se Monti guida i moderati, io non mi candido”.
Insicurezze che svuotano un partito come il Pdl e che concretizzano la volontà di un elettorato che vuole un futuro e non un ritorno al passato che il Cavaliere crede futuro mettendo volti nuovi come Paolo Maldini, Franco Baresi, Flavio Briatore, Gerry Scotti e Ennio Doris.
Altro che futuro, piangiamo questa realtà che è già abbastanza!