Sconfiggere il tumore al seno e riconquistare la propria vita sotto ogni aspetto, specialmente in famiglia e in ambito lavorativo. Un percorso di recupero e reinserimento sociale fondamentale per ogni donna che riesce a superare la malattia.
Sono circa due milioni gli italiani che convivono con un tumore e nel mondo 25 milioni: la lungo-sopravvivenza è oggi una condizione cronica, fatta di controlli costanti e trattamenti diversificati che hanno l’obiettivo di seguire la donna anche dopo il percorso di cura. Basandosi su una nuova concezione di «Cancer Free Clinic», l’approccio consiste nel mettere a disposizione dei pazienti un ambulatorio specializzato e pensato per chi ha finito i cicli di terapia e deve sottoporsi ai controlli di routine.
Questo ed altri argomenti sono stati trattati al convegno internazionale “La qualità della vita oltre le terapie nel cancro mammario”, organizzato da Humanitas Centro Catanese di Oncologia.
Il convegno ha rappresentato anche un’occasione per approfondire le nuove tecniche chirurgiche grazie alle quali oggi si mira ad annullare le differenze tra mastectomia e chirurgia conservativa: “Al giorno d’oggi – ha spiegato il dott. Francesco Caruso, direttore del dipartimento oncologico di Humanitas Catania – gli interventi di resezione con ricostruzione sono in grado di conservare l’areola capezzolo, grazie anche all’impiego di protesi sempre più sofisticate e interventi molto curati anche sotto l’aspetto estetico”.
L’obiettivo è utilizzare le nuove tecnologie a disposizione per un intervento sempre più personalizzato: “In passato si pensava a trattare il tumore solo da un punto di vista chirurgico – ha osservato il dott. Francesco Caruso – oggi invece si deve vedere il tumore in relazione alla donna, alla sua età e condizione; bisogna prendere in considerazione l’aspetto estetico, estremamente importante sul piano psicologico”.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi