Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, al Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e al Ministro della Giustizia, Paolo Severino, per chiedere un accesso prefettizio presso il Comune di Falcone, in provincia di Messina, per verificare se, a seguito delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ricorrano pericoli d’infiltrazione di tipo mafioso nei servizi del Comune.
“Appare grave – scrive Di Pietro nell’atto ispettivo – l’intreccio di responsabilità tra amministratori locali, funzionari e personaggi in odor di mafia che, predisponendo in apparente sinergia atti amministrativi, hanno concorso ad azionare un meccanismo che ha stravolto la buona amministrazione del Comune di Falcone e, contestualmente, consentito di liberare fiumi di denaro attraverso la realizzazione di opere non soggette ad alcun sistema di gara d’appalto e finanziabili con la pratica della discrezionalità”.
Nell’interrogazione il presidente dell’IdV chiede inoltre al governo “se la competente Procura della Repubblica abbia avviato sul punto le opportune indagini” e “quali provvedimenti e iniziative intenda mettere in atto per verificare e prevenire fenomeni d’infiltrazione di tipo mafioso nei servizi e nell’attività amministrativa del Comune di Falcone”.
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Si tratta dello stesso Comune che querelò Antonio Mazzeo per averlo “screditato”
http://www.diecieventicinque.it/2012/08/25/querelato-per-aver-screditato-il-comune-di-falcone/