“I sistemi nazionali di incentivazione e di sostegno pubblico per le fonti di energia rinnovabile nell’Ue dovrebbero essere meglio coordinati fra loro e forse anche europeizzati”.
Questa è la dichiarazione fatta a Bruxelles dal commissario Ue Guenther Oettinger presentando il completamento e la piena attuazione del mercato unico europeo dell’energia.
Già la Commissione aveva annunciato, in un’altra comunicazione, la volontà, attraverso specifiche linee guida, di giungere ad una maggiore convergenza dei diversi regimi nazionali di sostegno alle fonti verdi.
L’intento di Oettinger è quello di generalizzare per quanto possibile i modelli di incentivazione che finora hanno funzionato meglio. In particolare quello tedesco (Feed-in), basato sulle tariffe garantite per l’elettricità verde, che compensano ampiamente il suo costo di produzione maggiore rispetto alle altre fonti, ma prevedono anche un meccanismo correttivo automatico.
Il “Feed-in” è un meccanismo di politica per accelerare gli investimenti nelle tecnologie di energia rinnovabile. Tale obiettivo si realizza offrendo contratti a lungo termine per i produttori di energie rinnovabili, in genere sulla base del costo di generazione di ogni tecnologia
Con questo meccanismo, le tariffe garantite vengono adattate ogni anno in funzione della variazione dei costi di produzione: se si riduce il costo della produzione di energia verde, si riducono proporzionalmente anche gli incentivi.
Il dispositivo tedesco, ha spiegato una fonte della Commissione, ha evitato che in Germania si formassero le bolle speculative che si sono viste invece negli ultimi anni a partire dal 2009 in altri paesi in cui viene applicato il sistema Feed-in senza correttivi automatici: nella Repubblica Ceca, in Spagna, in Francia e dal 2011 anche in Italia, dove c’è stato uno sviluppo rapidissimo della capacità installata nel settore fotovoltaico, al di là di qualunque aspettativa.
Alfonso Fiumarella