Tra i tanti problemi che Crocetta dovrà affrontare da presidente c’è quello dei rifiuti, che non è solo questione di vivibilità e di civiltà, ma anche un doppio problema economico: da un lato il miliardo occorrente per risanare i debiti Ato e dall’altro il diminuito arrivo di turisti, e quindi di introiti, causato anche dalla spazzatura sparsa sul territorio.
Presidente, come intende affrontare questa emergenza che colpisce tutta l’Isola, dalle scuole chiuse a Favara ai cassonetti bruciati ogni sera a Palermo, alle centinaia di discariche nel Siracusano?
«Inseriremo un emendamento – dice – alla Finanziaria regionale per pagare i debiti degli Ato e questo dovrebbe rasserenare gli animi perché vedo che ci sono troppi scioperi che avviliscono la popolazione».
Ma si tratta di circa un miliardo. Se la Regione ha le casse vuote come farà a pagare una somma simile?
«Intanto in questi anni sono stati pagati centinaia di milioni, quindi il debito non è così alto. Siamo in grado di dare 100 milioni subito e 50 milioni l’anno per i prossimi 5 anni. I Comuni restituiranno in vent’anni i soldi che noi daremo in cinque anni. Sono d’accordo l’associazione dei Comuni, la Confindustria, l’Abi, cioè il sistema bancario. Questi soldi permetteranno ai Comuni di gestirsi».
Questo riguarda l’architettura finanziaria, cioè il ripianamento dei debiti. Ma il sistema come sarà riformato?
«Ancora dobbiamo definire i dettagli, non mi sono ancora insediato, ma intanto diamo la sicurezza che i debiti saranno pagati, che gli stipendi arriveranno puntualmente e quindi gli addetti possono, anzi debbono lavorare serenamente e seriamente. E anche i gestori delle discariche che stavano chiudendo le porte ai Comuni morosi possono riaprirle».
Torniamo alla domanda sulla riforma del sistema della raccolta rifiuti. Come sarà?
«Di certo gli Ato scompariranno, come del resto era previsto, e ciascun Comune provvederà direttamente. Io penso che basterà puntare su una normativa molto semplice: i Comuni possono gestirsi autonomamente il servizio, come avveniva prima dell’arrivo degli Ato. Ogni Comune si fa il servizio rifiuti che si può permettere, e se qualcosa non funziona i cittadini sanno con chi se la debbono prendere. E quando c’è sciopero non se la prenderanno più con un ente inesistente. Se poi vogliono avere il servizio in modo consortile debbono dare una fidejussione bancaria, così ci assicuriamo che se stanno insieme sono anche in grado di sostenere i costi. Con queste piccole modifiche non c’è bisogno di fare nessuna riforma».
Tratta da LaSicilia
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