Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 10:33 am
C’è un nome nuovo nel variegato panorama di probabili candidati alla carica di sindaco alle elezioni del 6 e 7 maggio. E’ quello di Vincenzo Marinello, manager dei rifiuti, prima presidente e poi liquidatore della società a capo dell’Ato Ag1, cugino del deputato regionale del Partito Democratico Vincenzo Marinello e nipote dell’ex assessore e consigliere comunale socialista Antonino Randazzo.
L’esperienza alla guida dell’ambito territoriale che racchiude 16 Comuni dell’hinterland saccense e la sua vicinanza alla macchina della politica, gli hanno permesso di acquisire quel bagaglio di esperienza che lo porta ad essere metà politico e metà manager. Il suo Ato è stato uno dei pochi a salvarsi dal fallimento che l’operazione ha avuto in tutta la Sicilia, tanto che poi è sopraggiunta una riforma che oggi stenta a decollare.
L’ambizione di Marinello è legittima, chi gli sta vicino conferma la sua volontà a correre per la carica di sindaco, potrebbe diventare la proposta del Pd al tavolo della trattativa di quella coalizione che comprende anche Api, Fli ed Mpa, la stessa che aveva appoggiato Vito Bono e che poi è stata riproposta anche a Palermo, un’alleanza che va bene anche ai vertici regionali dei partiti coinvolti. Marinello potrebbe diventare la proposta del Pd, mentre l’Api presenta Simone Di Paola, Fli l’attuale coordinatore cittadino Gioacchino Marsala e l’Mpa uno tra Carmelo Brunetto o Michele Ferrara. Attualmente i favori del pronostico sono per il moderato Gioacchino Marsala, seguito da Simone Di Paola, ma Marinello intende giocarsi tutte le proprie chance, anche se poi dal cilindro potrebbe uscire una soluzione diversa e auspicata da tutti, quella cioè di una figura che non sia apertamente schierata e che non abbia avuto incarichi politici di rilievo, nel pieno di una crisi di partiti e sigle che sta preoccupando tutti i protagonisti della politica locale.
Nel Pdl le ultime ore sono state caratterizzate dal silenzio: la sensazione è sempre quella di un Calogero Bono avanti a tutti sul piano delle scelte, ma anche che l’area politica sembra troppo spezzettata per riuscire a proporre un candidato unitario.
Italia dei valori e Sinistra ecologia e libertà, i partiti che sostengono di avere trovato un’intesa, rischiano di correre da soli. I primi cercano di inserirsi nella coalizione di centrosinistra, ma ci sono troppe vecchie ruggini che legano Messina e Turco ed i protagonisti dell’area moderata, mentre i secondi vorrebbero costruire una difficile alleanza con Pd e Idv. Non è escluso che sia arrivi alla scadenza della presentazione delle liste per avere certezze. Ne è sicuro l’ex sindaco Mario Turturici, che attraverso i suoi strumenti di comunicazione tecnologica (social network) annuncia sorprese finali che creeranno non poche difficoltà all’apparato dei partiti tradizionali. Turturici è determinato e vuole dimostrare di poter riprendere in mano la guida della città, ma sa che una corsa isolata non lo porterebbe lontano.
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