Last updated on Aprile 15th, 2013 at 09:45 am
A Castelvetrano, la “nuova Corleone”, abbiamo sentito Nicola Clemenza, imprenditore che ha subito un attentato “La mafia si è spostata al Nord. In Sicilia non c’è più”. Così aveva parlato Beppe Grillo nel suo tour elettorale in Sicilia.
Il grillopensiero su Cosa Nostra aveva lasciato attoniti migliaia di siciliani che con la mafia devono farci i conti tutti i giorni. Nel suo giro per l’isola Beppe Grillo ha toccato diverse tappe. Città, paesi e piccolissimi centri della regione siciliana. Tanti comizi, palchi nelle piazze, microfono, voce tirata e lì a spargere il verbo del Movimento 5 Stelle. Già tante tappe e tante urla da ogni dove della Sicilia.
Ma la carovana del M5S si è tenuta lontana da un posto in particolare: Castelvetrano. La città e regno di Matteo Messina Denaro, il nuovo capo dei capi di Cosa Nostra. Ma se la mafia in Sicilia non c’è più perchè non fermarsi anche a Castelvetrano? Grillo è andato a Carini (provincia di Palermo), ad Alcamo (provincia di Trapani), oppure a Niscemi (provincia di Caltanissetta), tutti piccoli centri della Sicilia, ma guarda caso si è tenuto distante dalla “Nuova Corleone” siciliana.
Lì a Castelvetrano ci sono storie e vite intrecciate con la lotta alla mafia. Ma non la lotta a parole ma sul campo. Abbiamo raccolto le testimonianze di Nicola Clemenza, imprenditore che ha subito un attentato dalle cosche di Matteo Messina Denaro, quella di Francesco Fiordaliso, preside antimafia della scuola frequentata dalla figlia e dai nipoti del capomafia che ha già ricevuto diverse minacce e quella di Don Baldassare Meli, prete di frontiera che vive fra avvertimenti e speranza la sua missione di legalità fra i ragazzi di Castelvetrano.
Questo è un viaggio nella terra del “numero 1” di Cosa Nostra. Un viaggio per sapere cosa significa avere la mafia come vicino di casa e cosa significa dover vivere nella paura e nel rumore del silenzio. Adesso Grillo lo dica a Nicola Clemenza, a Francesco Fiordaliso e a Baldassare Meli che la mafia non esiste più in Sicilia.
Negarne l’esistenza al sud è come negare lo stesso sud. Chi fa affari con la mafia almeno ne riconosce l’esitenza. Chi dice che Cosa Nostra ha fatto le valigie per uscire alla barriera di Melegnano lancia un messaggio del tutto fuorviante. Anche lo stesso neo governatore Rosario Crocetta a Servizio Pubblico di Michele Santoro ha ricodato come le parole di Grillo siano state inopportune.
La domanda resta. Ma in quindici giorni di tour, più che di avanspettacolo, di avanpolitica, Grillo ha davvero capito i siciliani? Di sicuro non ha capito chi vive a Castelvetrano e chi è Matteo Messina Denaro.
Fonte: LiberoQuotidiano
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