Questa è una mia conferenza stampa personale, non del partito, indetta perchè voglio confrontarmi con l’opinione pubblica e voglio comprendere.
Dalle parole con cui Fabio Granata ha scelto di esordire all’appuntamento con la stampa, tenuto questa mattina all’hotel des Entrangers di Siracusa, si capisce bene che ha deciso di caricarsi sulle spalle le sorti del proprio partito e di intraprendere un nuovo corso.
Non che non l’abbia fatto prima, ma per superare la lenta fase di declino di Futuro e Libertà, che in realtà attraversa l’intero sistema partitico, si deve ritornare all’antico.
A quando era il “leader” ad occuparsi dei fatti del territorio, anche dei più piccoli, geograficamente parlando, delle piccole comunità o delle piccole cose; ritornare cioè vicino la gente.
E’ proprio questo che mi rimproverano in tanti, ecco perchè ho deciso di tornare in prima persona ad occuparmi di tutto ciò.
Alleanze sbagliate. Le elezioni regionali, per mezzo dell’astensionismo, seppur abbiano proclamato un vincitore, Rosario Crocetta, e la sua alleanza, Pd-UdC, tutta siciliana, hanno segnato la sconfitta netta dei partiti politici, ed il peso di tale sconfitta, si sente oggi con maggiore forza nelle liste che sono rimaste a secco di seggi.
Abbiamo subito delle scelte che anche io ho mal digerito. Il nostro risultato alle regionali è frutto di un errore che ci ha portato a stringere un’alleanza con l’area autonomista e con Grande Sud, portando per la presidenza la candidatura di Gianfranco Miccichè. Queste scelte hanno provocato la fuoriuscita di alcuni di coloro i quali (su tutti, Paolo Amenta) avevano intrapreso delle battaglie e si erano spesi sul territorio.
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