Last updated on Ottobre 2nd, 2012 at 10:32 am
Un fanta-codice di diritto, una sorta di Twitter Jus per regolare la società di domani. E’ quello partorito ieri dal social network più à la page del momento che si è divertito ad immaginare i #reatifuturi. L’hashtag, lanciato da un blogger alle 6 del mattino, ha scalato la vetta delle ‘notizie’ più popolari e in cima è rimasto per tutta la giornata.
Se l’immaginazione potesse legiferare, gli studenti di giurisprudenza si divertirebbero sicuramente di più. Per contro, sulla macchina della Giustizia si abbatterebbe il colpo letale. La aule di Tribunale si riempirebbero di imputati accusati di reati quanto meno discutibili.
Si fa per ridere, ma c’è chi manderebbe davanti a un giudice quelli che hanno l’insana abitudine di non curare la propria igiene orale per “omissione preterintenzionale di dentifricio”. Difficile non lasciarsi scappare almeno un sorriso leggendo i tweet che, nell’insieme, restituiscono l’affresco di uno squarcio d’Italia beffarda e disincantata, delusa dalla classe politica, preoccupata per il lavoro, attanagliata dalla crisi. E’ un po’ come scriveva Pirandello in ‘Tra due ombre’: «Rideva, rideva. Ma come la lumaca sul fuoco».
Ecco allora la riforma del Lavoro e del Welfare. Saranno puniti l’«apologia dei diritti del lavoratore» (Borions) e le «pretese sindacali» (San Precario). Vietata anche «la detenzione e lo spaccio di salario garantito dal posto fisso» (Lesa). Più tutele per i pensionati con l’introduzione del reato di «sequestro di pensione».
Gli internauti non tralasciano la questione morale. Pure il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, si fa prendere la mano: «Falso in bilancio (speriamo…)», twitta. Guido propone il reato di “dissociazione a delinquere”, e Snoopy the writer incalza con quello di «omessa bustarella». «Mancata appropriazione indebita di finanziamenti pubblici», cinguetta Mara. Gli fa eco Donato: «Fondare un partito secessionista». «Evasione fiscale… non ditemi che è già reato, non ci credo», scrive Francesco. Disillusi dalla politica al punto che tra i #reatifuturi ci sono pure quelli di «diventare Presidente del Consiglio» (Giuseppe) e di «elezione d’incapace» (Francesco).
Ironia e umorismo servono anche per denunciare la deriva culturale del Paese, l’assalto alla libera circolazione delle informazioni sul Web e, perché no, lo stravolgimento delle più elementari regole di scrittura. E’ il capitolo della ‘social justice’ che annovera tra i reati: «Copia illegale di film mentali» (Riccardo), «Detenzione di materiale culturale» (Messalina), «Laurearsi» (Don Diego), «Istigazione al congiuntivo», (Andy Violet), «Abuso di parere» (Claudia Vago), «Uso del quarto puntino di sospensione» (istintomaximo), «Traffico di materiale librario potenzialmente dannoso per la conservazione dell’imbecillità pubblica» (Ideota), la «Pirlateria» (Fabio), «L’utilizzo a sproposito della prima persona plurale quando si intende chiaramente seconda persona singolare: dobbiamo=devi» (Eppaul). Poi c’è chi guarda davvero al futuro e pensa sia il caso di prevedere il reato di «atterraggio in doppia fila» e di «rapina in remoto»
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.