Last updated on Novembre 5th, 2012 at 12:11 pm
Oggetto: DA FARE GIRARE
Data: 22/10/12 08:58
Quando in Italia si pronuncia il termine casta politica, malauguratamente si parla sempre di cose negative e poco edificanti. Il sistema è diventato un congegno corrotto e corruttibile a tal punto che trovare una via d’uscita sembra difficile.
E incredibilmente, mentre si determinano alcune cose per tagliare privilegi o benfit di varia natura, il vento dell’ingordigia politica prende la via più breve con le immancabili convenienze da casta.
E’ da a giorni che mi arrivano email narranti l’ennesima smanceria perpetrata a danno degli “Italioti”, una splendida storiella, che definisco in salsa elettorale vista la concomitanza delle politiche siciliane.
Indignato più che allarmato, visto il ricorrente malvezzo, mi metto in caccia di plausibili verità che possano disinnescare lo stato di sconcerto che mi ha suscitato tale vicenda, ma col passare dei minuti mi rendo conto che le cose non quadrano, al contrario ho notato come la facile speculazione informativa prende il sopravvento sul buon senso e l’unica cosa che corre veloce è il semplice ricorso al sensazionalismo.
E’ giusto fare informazione, ma questa deve essere corretta e verificabile e quindi occorre dire le cose come stanno fino in fondo.
Chiunque dispone di informazioni a chiarimento di questa vicenda, può farle avere alla redazione di Tempi e Terre (tempieterre@gmail.com).
Nicola Napoli
Email pervenuta
La scelta della data del 13 aprile, per il voto in alternativa a quella del 6 aprile può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 di aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione. Votando invece come stabilito dal Consiglio dei ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione. “E poi parlano di voler fare l’election day per ridurre i costi della politica – ironizza – Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al paese, perchè questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l’inganno”. MORALE DELLA FAVOLA 300.000.000 (se avete letto bene: TRECENTOMILIONI, chiaramente di Euro) DI COSTI PER QUESTA GENTACCIA CHE DOPO POCHISSIMI MESI SENZA FAR NULLA HANNO GIA’ LA PENSIONE CHE E’ DI PLATINO (ALLA FACCIA DEI PENSIONATI CHE DOPO UNA VITA DI LAVORO PER MANGIARE RACCATTANO LA VERDURA RIMASTA A TERRA NEI MERCATI). I TELEGIORNALI CORROTTI E PREZZOLATI NON LO DICONO, I GIORNALI NEMMENO, SOLO INTERNET PERMETTE DI CONOSCERE QUESTA SCHIFEZZA FATE GIRARE QUESTE INFORMAZIONI, TUTTI DEVONO SAPERE !!!
Le cose stanno così
Il messaggio dice il falso, e per capirlo basta osservare le date cui fa riferimento. Il 6 e il 13 aprile del prossimo anno cadono di sabato, giorno in cui non è prassi votare. Per ragioni di praticità votiamo di solito di domenica e nella prima parte della giornata del lunedì. Come ha segnalato il Senatore Roberto Mura (Lega Nord) nel corso della seduta del 18 ottobre scorso in Senato, il messaggio allarmistico e scandalizzato è lo stesso che circolò alla fine della precedente legislatura, quando in effetti si andò a votare domenica 13 aprile e lunedì 14 aprile.
La data delle prossime elezioni politiche non è stata ancora stabilita, ma votando comunque in primavera non avrà alcuna influenza sul meccanismo dei vitalizi previsto dai regolamenti parlamentari. I parlamentari percepiscono la loro pensione dopo 4 anni, 6 mesi e un giorno di incarico. Contando che l’attuale legislatura iniziò il 29 aprile 2008, significa che a breve sarà stato raggiunto il limite minimo previsto dai regolamenti per avere il diritto alla pensione. Il giorno delle elezioni del prossimo anno, che non sarà il 13 aprile in ogni caso, non c’entra nulla.
Intervento del Senatore Roberto Mura
Legislatura 16ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 816 del 18/10/2012
Sulla presenza in Rete di messaggi che istigano alla violenza nei confronti dei parlamentari
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, intervengo per portare a conoscenza dei colleghi, che magari la conoscono già, e soprattutto perché rimanga agli atti dei nostri lavori, una e-mail che mi è stata inoltrata da un amico che l’ha ricevuta, e che mi preoccupa molto. C’è come la riproduzione di una vecchia stampa, con una didascalia che recita: «In epoca napoleonica Giuseppe Prina ricoprì in particolare l’incarico di ministro delle finanze del Regno d’Italia. Detestato per tale ruolo, alla caduta del Regno con la fine del periodo napoleonico il 20 aprile 1814 fece una tragica fine: fu linciato a morte a Milano dalla folla inferocita». L’oggetto è: “Scandalosissimo!” Al suo interno si legge: «È veramente uno schifo! Ricevo e con disgusto giro a tutti! Diventa sempre più impellente una rivoluzione cruenta con “defenestrazione”, letteralmente “buttati giù dalla finestra”, non meritano altro!».
E poi prosegue: «In questi giorni non si fa altro che parlare delle sozzerie dei nostri parlamentari… Qui di seguito un’altra bella notizia! Scandaloso e vergognoso è veramente dire poco! La scelta della data del 13 aprile, per il voto in alternativa a quella del 6 aprile» – e questo la fa risalire a quattro anni fa, alle elezioni del 2008 – «può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione. Votando invece come stabilito dal Consiglio dei ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione. E poi parlano di voler fare l’election day per ridurre i costi della politica!». E poi ancora: «Morale della favola: 300.000.000 di costi per questa gentaccia che dopo pochissimi mesi senza far nulla hanno già la pensione che è di platino. Alla faccia dei pensionati», e quant’altro.
Siamo abituati a ricevere e-mail di questo genere. Questa fa particolarmente impressione, per la vignetta e per il fatto che incita al linciaggio.
Non sono qui assolutamente per difendere privilegi o quant’altro (non vorrei che il mio intervento fosse mal interpretato al di fuori di qua), ma ritengo che la Presidenza del Senato si debba fare parte attiva per fare un’adeguata comunicazione rispetto a quello che è stato fatto e a quello che si sta facendo per contenere i costi della politica e per ridurre i privilegi. Dio non voglia, infatti, che qualche mente un po’ instabile dovesse essere influenzata negativamente da questo tipo di messaggi e un giorno ritrovarsi magari fuori casa a compiere azioni nei confronti di parlamentari! Si dovrebbero allora andare a cercare i motivi per cui si è venuta a creare una tale situazione nei confronti dei senatori, dei deputati e, in generale, della classe politica.
Ciò che chiedo è che comunque si prenda coscienza – anche se credo che sia una coscienza largamente diffusa tra tutti noi – e che si attuino tutte le possibili iniziative di comunicazione all’esterno. Bloccare questo tipo di messaggi è praticamente impossibile. Sappiamo che questa mail gira da quattro anni…
PRESIDENTE. Da quattro anni?
MURA (LNP). Sì, da quattro anni, e lo si capisce dalle date in essa contenute. Dice infatti: «La scelta della data del 13 aprile, per il voto in alternativa a quella del 6 aprile…», il che ci fa risalire alle elezioni politiche che si sono svolte, appunto, il 13 aprile del 2008. Ciò permette di datare questa e-mail come risalente al 2008, il che rende la cosa ancor più grave. Infatti, i messaggi che iniziano a girare su Internet hanno poi la possibilità di continuare a produrre i loro effetti anche a distanza di tempo.
Trovare il modo per fermare queste e-mail che girano è piuttosto complesso, ma sicuramente quello che si può fare è portare avanti tutte le iniziative possibili per garantire una comunicazione corretta e puntuale di quello che in queste Aule si sta facendo proprio nella direzione che la gente fuori di qui auspica.
PRESIDENTE. Senatore Mura, non conosco la e-mail a cui lei ha fatto riferimento, per cui le chiedo cortesemente di consegnarla alla Presidenza per poterla esaminare.
Sono però due le considerazioni serie da svolgere al riguardo. In primo luogo, mi riferisco al percorso temporale a cui lei ha fatto riferimento. In secondo luogo, non si tratta di una critica, per quanto sia giusta o ingiusta, o anche la più ingiusta, ma siamo in presenza di un’incitazione a delinquere pura e semplice, per cui reputo opportuno adottare gli atti conseguenti.
Per quanto riguarda la comunicazione, lei ha ragione che anche da parte nostra dovrebbe essere effettuata una comunicazione più efficace. Non le sfuggirà però il fatto che si sta determinando un clima e un comportamento per cui tutte le comunicazioni, anche le più specifiche ed appropriate, vengono per così dire annegate. Le faccio un esempio. Sulla base delle scelte dei tagli ai finanziamenti dei partiti e anche al bilancio del Senato o della Camera, negli ultimi giorni – mi pare fosse ieri – il Presidente del Consiglio ha ripartito circa 91 milioni di euro, quelli risparmiati, tra le aree del terremoto come in questa sede era stato deciso. Detta comunicazione è stata però data in modo molto parziale e con molta minore evidenza rispetto ad altre.
Bisogna pertanto richiamare tutti alla considerazione secondo cui la politica in una democrazia non può chiedere di non disturbare i manovratori. I disturbi devono essere molti, ma deve trattarsi di critiche specifiche, anche le più forti, non critiche indifferenziate e generalizzate, che accomunano tutti nelle responsabilità, trattano in modo indifferenziato della politica e del Parlamento, con ciò producendo l’effetto di allontanare le persone più serie che vogliono fare politica, che hanno un disegno (quale che sia), dei valori e un’impostazione, e i più giovani in particolare.
Il problema è serio e dobbiamo cercare di farvi fronte in modo più efficace, in termini di comunicazione istituzionale e, penso, anche di comunicazione dei singoli Gruppi e partiti, nonché con un appello ad un’informazione più attenta da fare, per il vantaggio non di singoli, ma perché la democrazia vive su equilibri assai delicati. Se questi vengono colpiti, non si arreca niente di positivo ad alcuno.
Link dell’intervento alla pagina del Senato.it
Il punto d’arrivo lo conosco, é il percorso che mi interessa.