La storia che vi stiamo riportando, anche se arriva da molto lontano, vale davvero la pena di essere raccontata ed inserita nella nostra categoria “Mondo Solidale”.
Una foto che in poco tempo ha fatto il giro del mondo, stravolto la vita di un padre indiano, povero e sensibile, e di sua figlia.
Bablu Jatav, guidatore di risciò di Bharatpur, nord del Rajasthan, 38 anni, è rimasto da solo ad accudire la bimba, un mese fa, quando la moglie Shanti è morta di parto.
È tornato subito al lavoro, mammo e baby sitter, senza supporti. Con 500 rupie da pagare ogni mese per la casa (poco più di sette euro) e 30 ogni giorno, per il risciò. Il cuore colmo di disperazione per la perdita della moglie e insieme di orgoglio, per quel piccolo dono della vita, dopo quindici anni di matrimonio. La sua storia sarebbe passata sotto silenzio, se quella vita di stenti non avesse provocato una forte disidratazione nella piccola, esposta per ore e ore al sole e alla polvere, avvolta in un telo appeso al collo del papà. La bimba è finita in ospedale, dove le è stata diagnosticata anche una polmonite e una forte anemia.
«La mia bambina è debole perché non è mai stata allattata dalla mamma», ha detto Bablu.
Gli Aiuti – L’edizione locale della Bbc ha deciso di pubblicare la notizia. La rete ha fatto il resto, innescando un tam tam virtuoso; a partire dall’amministrazione distrettuale, che si è offerta di aiutare Bablu; dall’ospedale che ha deciso di trasferire la piccola Damini nella più grande Jaipur, per garantirle cure migliori. Una banca privata gli ha offerto un risciò e a una somma in denaro, circa 200 dollari. Alla Bbc, che ha ricevuto centinaia di telefonate di offerte di aiuto e soldi alla famiglia, è anche arrivata una telefonata di un tassista di San Francisco, che ha raccolto 300 dollari per il guidatore di risciò e sua figlia. Donatori in prevalenza pakistani. Un altro americano di origini indiane ha donato 100mila rupie (1.800 dollari) per aiutare la piccola famiglia. Tanta la solidarietà via social media:
«Le ragazze potranno non diventare mai delle regine per il loro partner – si legge in uno dei tanti tweet circolati sull’hashtag #SaveTheGirlChild -. Lei però sarà sempre una principessa, per il suo papà».
Tratto dal Corriere.it
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