C’è tanta Sicilia, in questo periodo, sui media inglesi e questo fa ben sperare che uno dei popoli più girovaghi del mondo possa definitivamente “invadere” turisticamente l’Isola.
È pur vero che gli inglesi sono considerati tra i peggiori turisti in quanto esportatori di cattive maniere (parlano solo la loro lingua e si ubriacano con discreta facilità), ma in periodi di vacche magre qualche sterlina in più nelle casse del nostro turismo isolano non guasterebbe. “Welcome to Sicily”, quindi.
Per il momento, con un sano sciovinismo regionale, godiamoci la bella presentazione apparsa su “The Times” che esalta le eccellenze artistiche e architettoniche delle nostre città. Il gruppo editoriale ha poi “rincarato” la dose con l’articolo “Italy’s hidden regions” (Le regioni nascoste d’Italia) apparso il 26 febbraio sul magazine domenicale “Sunday Times”, a firma di Stanley Stewart che non ha esitato a definire la Sicilia la “regione migliore d’Italia”.
«Questa terra – ha scritto Stewart – offre le migliori rovine, il miglior cibo, i migliori festival, il miglior vulcano e il miglior modo di ciondolare senza fare nulla». Il Dayly Mail ha pubblicato nei giorni scorsi in apertura della sezione “travel” del sito web, l’articolo di Andrew Pierce “Seduced by Sicily: Discovering the real Italy below the boot” (Sedotto dalla Sicilia: scoprire la vera Italia sotto lo Stivale). Scrive Pierce: «Il posto che amiamo di più è Noto, città dominata da palazzi e chiese barocche che sembra stiano per crollare». E parlando di Palermo scrive che «le Catacombe dei cappuccini dovrebbero essere nella guida turistica di ciascuno». Anche la BBC ha dato il suo apporto con il programma di successo “Sicily Unpacked” (La Sicilia fuori dalla valigia) viaggio in tre puntate di Giorgio Locatelli e Andrew Graham-Dixon andato in onda fino allo scorso weekend su BBC2.
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