Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 03:38 pm
Dopo la Toscana, dove possiede una villa ed ha aperto un agriturismo sostenibile, nel cuore di Sting c’è la Sicilia. Qui spesso veleggia tra Pantelleria e le Eolie e nell’Isola torna sempre volentieri in tour. Dopo il concerto sinfonico dell’anno scorso a Palermo, quest’estate cambia sponda e formula. Il 13 luglio sarà di scena al teatro antico di Taormina, tornando alla classica formazione rock. Con una band formata dal suo chitarrista storico Dominic Miller, David Sancious (tastiere), Vinnie Colaiuta (batteria), Peter Tickell (violino elettrico) e Jo Lawry (voce), il “Pungiglione” ripercorrerà 25 anni (in realtà 26) di carriera: dai successi con i Police a quelli della sua carriera solista.
Al giro di boa dei 60 anni, festeggiati lo scorso ottobre, Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting, mentre prosegue in questi giorni in Francia il tour commemorativo, guarda già alla sua fase successiva, che prevede un’opera teatrale, nonché una “app” appena lanciata e ispirata all’anniversario.
La piece s’intitola The last ship (“L’ultima nave”) e Sting, in una intervista a una rivista americana, l’ha definita «un’opera teatrale con le canzoni». «Sono restio a definirla un musical, perché non mi piace questo termine». L’ex Police ha scritto finora 25 canzoni per il progetto, che descrive come «un’opera ambientata nella mia città natale», a Newcastle (Inghilterra). «Sono nato all’ombra di un cantiere. Mentre crescevo mi sono chiesto spesso perché fossi esposto a questo ambiente piuttosto surreale, adesso mi rendo conto che esso ha avuto un’importanza enorme per me, sia psicologicamente sia simbolicamente. Questo è il paesaggio dei miei sogni, la mia città piccola e la casa in cui sono cresciuto e i fantasmi che erano lì». La trama narra «una storia di riscatto e di occupazione di un cantiere navale contro la volontà dei proprietari – occupare le cose è una specie di attualità in questo momento».
Sting continua a scrivere materiale e spera di ultimare The last ship «e di metterla “on the road”» in un anno, preferendo realizzarla come una rappresentazione itinerante piuttosto che in un edificio teatrale. «Credo che dovremmo iniziare da qualche parte – spiega – C’è tanta emozione intorno a quest’opera da parte di persone del settore. Oscillo dall’essere tranquillamente sicuro all’essere fastidiosamente abbattuto. Ma questo è il processo creativo. E’ una cosa molto difficile da fare… E’ una forma molto, molto concisa, e consiste nello spogliare tutto fino all’essenziale. Il racconto, il canto, quello che la gente dice. Sto trovando tutto questo molto avvincente e difficile e questo lavoro sta occupando tutta la mia vita, sia quando sono sveglio sia quando dormo, il che è interessante».
Il progetto viene elaborato parallelamente alla commemorazione dei 25 anni, che ha incluso un paio di progetti registrati – il cofanetto 25 Years e il cd Best of 25 Years – e l’applicazione gratuita (disponibile su iTunes), che offre un documentario digitale della carriera solista di Sting, con dieci capitoli di contenuti multimediali, come clip di interviste, foto, cimeli e filmati dei concerti, incluse le scene tratte dal concerto organizzato per il 60° compleanno di Sting e per la Fondazione Rainforest Benefit Fund a New York City.
«Questa applicazione è in gran parte retrospettiva, ma è molto completa e costantemente aggiornata, così da non essere una cosa statica. E’ organica – sottolinea Sting – Di solito non sono un nostalgico. Penso che la nostalgia sia una specie di malattia. Eppure, essere sopravvissuto 25 anni dopo i Police è una quantità considerevole di tempo, penso che meritasse di essere riconosciuta come tale. Guardandomi indietro è stata una bella esperienza e mi chiedo: “Beh, hai fatto un buon lavoro?” E mi rispondo: “Sì, ho fatto un buon lavoro”. E sono orgoglioso di esso. Ho avuto 25 anni di notevole successo, e quello che ho scelto di fare è spesso coinciso con il gusto popolare, anche se il mio istinto era di fare solo quello che volevo e quello che mi interessava. Quindi non mi lamento in alcun modo».
Per quanto riguarda l’album tradizionale, Sting – che ha venduto quasi 100 milioni di dischi nel mondo, ottenendo dieci Grammy – riconosce che «è difficile sapere qual è il nuovo modello. Penso che la app sia il nuovo standard. La gente sta smettendo di comprare i cd, quindi sono alla ricerca di modi diversi per far arrivare la musica alle persone. L’applicazione al momento sembra essere il modo migliore».
Tra i progetti futuri non rientra invece un’altra reunion dei Police. «E’ qualcosa di cui io sono molto orgoglioso, ma non sono sicuro che ci sarebbe una ragione per riunirsi di nuovo se non per motivi nostalgici, penso che lo abbiamo già fatto (nel 2007-2008, ndr) e penso che ci siamo riusciti con successo. La tempistica è stata perfetta. Tutti erano contenti di vederci. Adesso so di poter dire: ok, chiudiamo il libro…».
I biglietti per l’evento di Taormina, organizzato da “Musica da Bere” di Carmelo Costa, in collaborazione con Taormina Arte e con il patrocinio del Comune, saranno in prevendita da domani.
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