Dopo le alluvioni dello scorso novembre, il monumento simbolo del borgo marinaro di Porto Palo è minacciato da una frana.
È il simbolo di Menfi e oggi rischia di crollare. Le alluvioni dello scorso novembre hanno causato danni incalcolabili a diverse città del Belìce, tra cui Sciacca e Menfi. Affacciata sul mare africano, meta di migliaia di turisti, ogni anno, soprattutto in estate, la torre anti-corsara di Menfi, che sovrasta il borgo marinaro di Porto Palo è in pericolo. A lanciare l’allarme sono i cittadini e le istituzioni, per mettere in sicurezza il monumento preoccupati per l’incolumità di un luogo che racchiude storia, memoria e ricordi, il cui rischio è dovuto da una frana ai piedi dell’edificio e ad una seconda frana in una curva a gomito sotto la torre, attualmente in vistoso movimento.
Centinaia di scatti racchiudono il panorama che si gode dalla torre, una terrazza affacciata sul mare da cui ammirare il tramonto e la costa agrigentina. Qui, dove, 500 anni fa, sotto il dominio spagnolo, i temibili pirati saraceni che minacciavano di attraccare la costa meridionale siciliana, venivano avvistati e cacciati via.
È il 1583 e siamo sotto la dominazione di Carlo V d’Asburgo. Il progetto, per volere del vicerè di Sicilia Juan de Vega viene affidato all’architetto e ingegnere militare fiorentino Camillo Camilliani, che collaborò alla realizzazione della famosa fontana di piazza Pretoria a Palermo, e progettò gran parte delle torri di guardia che punteggiavano le coste siciliane durante la dominazione spagnola.
In uso fino ai primi anni dell’Ottocento, la sua posizione sopraelevata consentiva di dominare gran parte del litorale mediterraneo. Costruita con mattoni di pietra e ornata da una merlatura, di cui si conserva una mensola che doveva reggere gli ornamenti, la torre, con base tronco piramidale di 10,90 metri e fusto a base quadrata di 11,50 per 11,75 metri, si sviluppa su due livelli. Un’ampia terrazza era adibita a magazzino di artiglieria e armi. Al pianoterra, una cisterna ad uso merci conservava quello che arrivava dal porto.
Rimasta negli anni in ottime condizioni, la sua posizione domina l’antico insediamento di pescatori dalle bianche casette, che hanno conservato l’antica fisionomia, affacciandosi sul porticciolo di Menfi. Antico approdo orientale della vicina Selinunte, testimonianza di questi traffici ne sono i ritrovamenti subacquei e un relitto di nave onoraria romana naufragata tra il Secondo e il Primo secolo avanti Cristo, vicino all’attuale molo di ponente.
Fonte: magazine.leviedeitesori.com