Euro 2020 è alle porte e benché Mancini nelle pre-convocazioni abbia chiamato anche calciatori che non parteciperanno alla competizione europea per nazionali, la formazione titolare sembra sia scritta, fatta eccezione per le condizioni di Verratti (anche perché se fosse per Mancini, giocherebbe anche infortunato). L’unico dubbio nell’11 titolare che l’11 giugno esordirà contro la Turchia all’Olimpico sembra essere chi fra Belotti e Immobile sarà la punta titolare della nazionale italiana.
Le carriere a confronto: Belotti record su record al Torino. Il migliore dell’era Mancini
Stiamo parlando di due dei migliori centravanti italiani degli ultimi dieci anni con almeno altri quattro anni di carriera davanti a sé. Sono grandi amici ed entrambi condividono la passione per la pesca, sono calciatori bandiera delle rispettive squadre di club e si contendono una maglia da titolare a Euro 2020. Si tratta di Ciro Immobile e Andrea Belotti, rispettivamente centravanti di Lazio e Torino. Il “gallo” Belotti è il terzo attaccante del Torino ad aver messo a segno almeno 15 reti in due stagioni consecutive insieme a nomi altisonanti come Pulici e Graziani, e ha già raggiunto e superato quota 100 con la maglia granata. Numeri che se si aggiungono ai goal messi a segno nelle varie nazionali italiane, dall’under 20 a quella maggiore, diventano ancora più importanti: 26 reti con le casacche dell’Italia, di cui undici con la nazionale maggiore, non ultime le quattro reti in sette presenze nelle partite di qualificazione a Euro 2020. L’ex Palermo Belotti è inoltre il miglior marcatore dell’era Mancini, con sette reti messe a segno, cosa che potrebbe regarargli qualche possibilità in più rispetto a Immobile nella partita d’esordio dell’11 giugno contro i turchi.
L’esordio contro la Turchia ha un buon precedente in termini di centravanti azzurri: a Euro Belgio e Olanda 2000, l’Italia aveva vinto la prima partita del girone proprio contro i Turchi grazie alle reti di Inzaghi e Conte.
Immobile come Piola e più. A Roma un imperatore da consacrare con la nazionale
Ciro Immobile ha il goal nel sangue: la scarpa d’oro vinta lo scorso anno è la celebrazione di un cannoniere che è riuscito a dominare la classifica marcatori sia in B che in A e, insieme a calciatori del calibro di Riva, Signori, Pruzzo, Meazza, Pulici e Boffi, ha vinto il titolo di capocannoniere tre volte con addirittura due maglie diverse, andando a eguagliare Ibrahimovic e Toni. Ma i numeri non finiscono qui per questo attaccante immenso, capace di raggiungere e superare Piola nel numero di goal messi a segno con la maglia della Lazio, di cui è autentico trascinatore. Soltanto nella parentesi di Dortmund l’attaccante di Torre Annunziata non ha rispettato le sue medie che fanno registrare 0,52 reti a partita: in Germania, soltanto tre goal in 24 presenze per il centravanti. La lotta per una maglia da titolare è dura, sono due attaccanti diversi, ma che interpretano il ruolo con grande professionalità, caparbietà e devozione, andando spesso al di là dei propri limiti tecnici.
Mancini ha fatto capire che difficilmente staranno in campo contemporaneamente, anche perché l’impostazione tattica del CT prevede due esterni, di cui uno molto probabilmente sarà Insigne, a rifornire appunto l’unica punta; il centravanti in questa strategia ha sua volta un ruolo importante nella manovra: può portare via uomini permettendo alle ali di accentrarsi o ai centrocampisti di inserirsi in zona goal. Come nella consuetudine della nostra nazionale, dopo Rivera-Mazzola, Baggio-Del Piero e Del Piero-Totti un’altra staffetta sembrerebbe stia per cominciare, ma quest’anno protagonisti potrebbero essere i due migliori centravanti italiani degli ultimi dieci anni, capaci in due di segnare oltre 200 reti negli ultimi cinque anni.
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