Per Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia dell’Ars, “Serve la volontà politica per intervenire in modo netto nel sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia: vorremmo sapere se per il governo Draghi questa sia una priorità”.
Relazione, approvata all’unanimità, che propone al legislatore una serie di soluzioni: dalla costituzione di un osservatorio regionale che funga da cabina di regia all’obbligatorietà dei tavoli provinciali permanenti in prefettura, passando per una diversa gestione del Fondo unico giustizia (Fug).
“Appronteremo un ddl regionale e una legge-voto per il Parlamento per modificare il Codice antimafia” dichiara Claudio Fava, convinto che vada rivisto “il meccanismo per la scelta degli amministratori giudiziari” e “il profilo istituzionale dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati”. Organismo che, su 200 unità di personale previste, ha una scopertura di poco inferiore a due terzi dei ruoli e va avanti con dipendenti “comandati” da altri enti.
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