Un’azione concreta sul territorio, che stamattina ha mobilitato tutte le istituzioni e i Comuni che si affacciano sul Platani, la direzione del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Sicilia, insieme con la Capitaneria di Porto Empedocle. Alla cerimonia erano presenti anche tanti bambini di una scuola di Ribera, che hanno preso parte al primo laboratorio all’aria aperta con i volontari della delegazione siciliana di Marevivo per capire l’utilità e l’importanza del sistema installato. Una mattinata intensa, che ha coinvolto adulti e bambini, tutti accomunati dalla voglia di tutelare il proprio territorio e difendere l’ambiente. A cominciare dai fiumi.
Ma questo è solo l’inizio.
L’associazione ha lanciato nei giorni scorsi anche un’azione legislativa: una petizione su Change.org per chiedere che la legge Salva Mare venga approvata subito e contenga un emendamento mirato alla pulizia dei corsi d’acqua e all’installazione di sistemi di raccolta alla foce per intercettare i rifiuti.
Alla petizione hanno risposto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il ministro della Salute Roberto Speranza. La presidente del Senato Casellati ha rilanciato un post sui suoi profili Twitter e Instagram. Ma sono tante le firme finora raccolte, tra loro molti nomi eccellenti del mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport, delle istituzioni. Consapevoli che per salvare il Pianeta, bisogna cominciare dal mare, il liquido amniotico della Terra.
L’iniziativa del Platani è stata possibile grazie al progetto Halykòs – Prevenzione Ambientale e Valorizzazione della Foce del fiume Platani, realizzato con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, che sostiene l’infrastrutturazione sociale per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Il progetto, inoltre, rientra in pieno nelle priorità proposte a Bruxelles nell’ambito della Missione “Mari oceani ed acque interne” della Commissione europea finalizzata a prevenire, mitigare, diminuire la presenza di plastica in mare.
La plastica visibile in superficie rappresenta solo il 15%, il resto è disperso nei fondali ed è più difficile da recuperare. Col tempo si frammenta in microplastiche e crea problemi alla fauna, alla flora marina e…a noi che indirettamente la ingeriamo. Infatti, le microplastiche sono state trovate nei pesci, nel sale, nell’acqua del rubinetto e ancor di più nell’acqua imbottigliata.
Vari studi hanno calcolato che mediamente ingeriamo fino a circa 5 grammi di plastica ogni settimana, il peso equivalente di una carta di credito (Università di Newcastle, Australia), e che una donna può ingerire oltre 4400 particelle di microplastica all’anno mentre gli uomini oltre 5800 (National Academy of Medicine).
Sostengono il progetto Halykòs in qualità di partner, oltre al Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana e la società Castalia S.r.l, i Comuni di Ribera (AG) e Cattolica Eraclea (AG), la Cooperativa Sociale Arcobaleno di Sciacca, gli istituti comprensivi “Ezio Contino” di Cattolica Eraclea (AG), “V. Navarro” e “F. Crispi” di Ribera (AG) l’I.I.S. Francesco Crispi di Ribera (AG).
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