Il cosiddetto decreto «spazzacorrotti» non troverà applicazione in Sicilia. Gli elettori siciliani non potranno infatti eventuali pendenze giudiziarie dei candidati alle amministrative ed il loro CV. La norma di trasparenza non si applicherà nell’Isola in virtù dell’autonomia speciale e delle competenza che essa ha sugli enti locali.
La novità introdotta dallo «spazzacorrotti» prevedeva la pubblicazione sul web di curriculum e pendenze giudiziarie dei candidati a sindaco e di quelli che corrono come consigliere nei comuni con più di 15mila abitanti.
Critico sul punto il segretario del Pd siciliano Davide Faraone: “Perché in Sicilia si dice bye-bye allo spazzacorrotti e non alla corruzione? Sono un garantista e non mi sono mai piaciuti i professionisti delle manette, ma possibile che in Sicilia, nel silenzio generale, non si applicherà in queste elezioni amministrative la legge 3 del 2019? In Sicilia si “chiacchiera” di nuova questione morale, ci si divide su un dibattito da fare o meno in assemblea e nessuno si occupa di far applicare la legge pensata per arginare la corruzione”.
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