Non c’è pace per il Partito democratico in Sicilia alle prese con la scelta dei delegati che andranno a Roma per partecipare al processo che porterà alla scelta del segretario nazionale grazie alle primarie. La commissione regionale del congresso, come racconta il Giornale di Sicilia oggi in edicola, ha invalidato all’unanimità gli eventuali congressi che si sono svolti nella provincia di Agrigento ed ha deciso di inviare un osservatore, cioè un esponente della stessa commissione, per decidere se ci sono le condizioni per votare. Votazione che si sarebbero dovute concludere oggi ma che sembrano appese ad un filo molto sottile. Ma problemi sono stati segnalati anche in alcuni circoli di Palermo e della provincia, mentre Giuseppe Bruno, come osservatore, è stato inviato a Trapani su un ricorso presentato dall’area Zingaretti.
Ad Agrigento è giunto Salvo Alotta che ha raccolto quanti più elementi possibile per tirare le fila della vicenda e «per garantire una più ampia partecipazione secondo le regole». Ma nessuno può dire quello che accadrà oggi. Secondo chi ha presentato il ricorso, i congressi sarebbero stati organizzati dal segretario provinciale provinciale Giuseppe Zambito, senza che la commissione provinciale per il congresso (nominata da Roma) si sia mai riunita. «Ho già scritto alla commissione nazionale rappresentando che tutte le operazioni si sono svolte nella maniera corretta», replica il segretario provinciale, «e domani sera (questa sera ndr) trasmetterò tutti i dati a Roma». La denuncia mette in dubbio l’autenticità dei voti raccolti sino adesso nella provincia (la maggior parte per Nicola Zingaretti, la cui mozione supererebbe il 60%), anche se ci sono circoli (come quello di Lampedusa) che avrebbero votato in massa per la mozione Martina.
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