La cessione del quinto è un’opportunità d’accesso al credito caratterizzata da particolari condizioni di rimborso: la rata non può eccedere 1/5 dell’assegno mensile netto ed è detratta in modo automatico dal datore di lavoro. In questo nostro approfondimento tratteremo un aspetto particolare, la cessione del quinto con TFR.
Si tratta di un’opportunità molto valida per chi, pur avendo uno stipendio fisso mensile, non ha intenzione di vedere la propria busta paga soggetta a decurtazioni.
Cessione del quinto e TFR
La cessione del quinto con TFR implica un meccanismo di rimborso non differente dal prestito contro cessione del quinto dello stipendio. L’unico aspetto distintivo riguarda il fatto che, come è chiaro dal nome stesso dei prodotti, a subire la decurtazione mensile non è la busta paga ma il TFR accantonato nel corso della carriera lavorativa.
Quando si preferisce la cessione del quinto con TFR è bene ricordare che il prestito in questione prevede che il datore di lavoro si occupi mensilmente di trattenere la quinta parte del TFR, con l’intento di versarla poi alla realtà creditizia con la quale il dipendente ha sottoscritto il contratto di prestito.
Questo aspetto aiuta a comprendere che la cessione del quinto con TFR si configura come alternativa di prestito utile per far fronte al rischio di un’eventuale perdita dell’impiego, che può essere seguita da un periodo più o meno lungo di inoccupazione e dalla mancanza di entrate mensili fisse.
Prestito cessione del quinto TFR: la rata
Veniamo alle modalità di calcolo della rata. In questo caso è necessario fare riferimento a un valore noto con il nome di coefficiente assicurativo.
Di cosa si tratta? Del rapporto tra il TFR maturato dal lavoratore che richiede il prestito e l’ammontare del finanziamento richiesto.
Con il coefficiente assicurativo si inquadra l’affidabilità creditizia del datore di lavoro. È essenziale ricordare che il valore in questione può essere compreso tra 3 e 6 ed è calcolato anche tenendo conto delle dimensioni dell’azienda, del suo stato economico e della nazionalità del soggetto richiedente il prestito.
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