A distanza di poco più di un anno e mezzo dal colpo, notificata un’ordinanza di custodia cautelare.
“Ci futtivu i grana, l’oro”. Questa frase, che avrebbe pronunciato Antonio Spatola, di 36 anni, pregiudicato, parlando con un’altra persona mentre era intercettato, è stata rilevante nella ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica di Sciacca che ha spedito in carcere il menfitano accusato di rapina e lesioni aggravate nei confronti di una donna di 80 anni.
I fatti si sono verificati a Menfi l’8 maggio del 2014 ed a distanza di poco più di un anno e mezzo, grazie a un’attività d’indagine dei carabinieri che non si è mai fermata, adesso è stata notificata all’indagato l’ordinanza di custudia cautelare. La rapina nella casa dell’anziana, ha fruttato 450 euro, che la donna teneva nel comò della camera da letto, e qualche oggetto in oro e in argento. I rapinatori per entrare in casa avrebbero vinto la resistenza dell’anziana che avrebbe sentito strani rumori. I malviventi l’avrebbero colpita al polso con un forcone per farle mollare la presa e poi con uno schiaffo sul naso.
L’ottantenne ha riportato lesioni giudicate guaribili in un paio di giorni. Le indagini dei carabinieri sono state subito avviate e Spatola era stato sentito dagli inquirenti perchè era stato nell’abitazione dell’anziana per effettuare dei lavori di pulizia sul tesso.
“Quando i carabinieri lo hanno interrogato -dice l’avvocato Calogero Lanzarone, difensore di fiducia di Spatola- lui si è dichiarato estraneo ai fatti riguardanti la rapina”.
Ma altri elementi per ricostruire la vicenda i carabinieri li hanno ricavati intercettando Spatola. Un ampio ventaglio di attività quello svolto dai carabinieri della stazione di Menfi che è stato ritenuto sufficiente dal Gip del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, per emettere l’ordinanza di custudia cautelare nei confronti di Spatola, indagato, in concorso con altre persone allo stato ignote, di rapina e lesioni aggravate.
Per quanto riguarda le esigenze cautelari, secondo il giudice Nodari, sussiste il pericolo di reiterazione del reato. E nell’ambito delle indagini dei carabinieri, guidati dal capitano Salvatore Marchese e dal comandante della stazione di Menfi, maresciallo Emanuele Latona, sarebbe emerso, sempre da intercettazioni, il tentativo da parte di Spatola di istigare altre persone a compiere una nuova rapina nei confronti dell’anziana.
Lui non avrebbe dovuto partecipare, ma così gli inquirenti sarebbero stati indotti ad allontare da Spatola ogni responsabilità per i fatti dell’8 maggio 2014.
Fonte: G.P. GdS 4/02/2016
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.