Una maxi operazione, condotta dai Carabinieri del Gruppo Monreale di Palermo, ha inflitto stamane un duro colpo al mandamento mafioso di Corleone.
L’inchiesta, coordinata dalla D.D.A. di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, ha riportato alla luce i nuovi assetti di Cosa nostra nel mandamento dei boss Riina e Provenzano, che è stato azzerato. I militari sono intervenuti in una vasta area compresa tra Corleone, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina.
Dall’operazione antimafia è emerso che i boss vicini a Totò Riina avevano progettato l’omicidio del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ‘colpevole’ di avere aggravato il regime di carcere duro al 41 bis.
Dall’indagine dei carabinieri, che oggi ha portato al fermo di 6 mafiosi, emerge che parte del denaro raccolto dai clan serviva a finanziare famiglie dei detenuti, tra le quali quella del padrino di Corleone Totò Riina. In particolare a dare i soldi al figlio minore del boss, Giuseppe Salvatore, sarebbe stato Pietro Masaracchia, già arrestato. Gli inquirenti hanno accertato che per dirimere le controversie tra gli affiliati si chiedeva l’intervento della moglie di Riina, Ninetta Bagarella.
I nomi degli arrestati
Rosario Lo Bue, 62 anni, di Corleone; Vincenzo Pellitteri, di Chiusa Sclafani, 63 anni; Roberto Pellitteri, di Chiusa Sclafani, 25 anni; Salvatore Pellitteri, di Palazzo Adriano, 23 anni; Salvatore Pellitteri, 39 anni, di Corleone; Pietro Pollichino, 74 anni, di Contessa Entellina.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi