L’esperienza nel fare poetico dell’autore calabrese Bonifacio Vincenzi in questa nuova silloge dal titolo molto accattivante, Le bambine di Carroll (LietoColle) fornisce un dato importante per decodificare il vissuto in modo lucido e con una certa sincerità.
D’altronde il richiamo ad Alice in qualche modo lascia intravvedere una certa vicinanza, almeno nell’essenza, di questi due percorsi creativi.
Lewis Carroll cercò di mettere in discussione la realtà, sforzandosi di guardare al di là del consueto, nel cuore stesso della vita, quella che si rimanda di vivere ogni volta, per rincorrere proiezioni che ce ne allontanano.
In questo sta la vicinanza tra questo libro di Bonifacio Vincenzi e il libro di Carroll, che a più di un secolo dalla sua pubblicazione, mantiene ancora intatto il suo fascino e la sua bellezza:
“Evitando l’equivoco totale/ le panoramiche sul mondo /oscillano improvvise /Uno scarto rivela /un po’ del suo significato, orge/ di immagini senza profondità /La folla dei significati /si fa cumulo, /allontana /dall’essenza/ Il futuro si modella /come una terribile /gabbia a maglie strette” (La gabbia oppressiva).
Un libro di poesie, questo di Bonifacio Vincenzi, che vi consigliamo vivamente di leggere.
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