I calcoli rifatti alla luce della normativa che tre anni fa ha abolito l’istituto per gli ex-deputati.
Sono 180 gli ex-deputati regionali che percepiscono l’assegno vitalizio. L’importo mensile ammonta a 902.302,27 euro. Gli assegni vitalizi di reversibilità a consorti e figli di ex-deputati deceduti sono 119 di cui sei per la prole, per un ammontare mensile di euro 530.217,88. Sono le orfane di Giuseppe Alessi, Ignazio Adamo, Carmelo Antoci, Natale Cacciola, Luigi Carollo e Rino Nicolosi.
Le pensioni dirette erogate con il sistema “pro-rata” sono quindici per una spesa mensile di euro 79.571,90. Gli assegni di reversibilità erogati con il sistema “pro-rata” sono due per un importo mensile di euro 4.434,62. Sono le consorti dei deputati recentemente deceduti Giacomo Di Benedetto e Ignazio Marinese.
Complessivamente, gli assegni vatalizi diretti e di reversibilità nel bilancio dell’Ars incidono per un milione 517 mila 425 euro al mese, 18 mln 209 mila 109 euro annui, considerato che i vitalizi vengono erogati per dodici mensilità. Si tratta di calcoli in base alla nuova normativa determinata da tagli operati alla spesa dell’Ars.
Beneficiari sono quanti avevano maturato i diritti prima del gennaio 2012, data in cui l’istituto dell’assegno vitalizio in favore degli ex-deputati è stato abolito e contestualmente è stato creato il sistema previdenziale contributivo, promuovendo l’allineamento ai dipendenti della pubblica amministrazione. Cosicché, l’ex-deputato non riceve il vitalizio in base alle legislatura in cui ha esercitato il mandato, calcolato in base all’ammontare dei contributi versati nel corso dell’attività parlamentare.
A quanto ammontano i contributi versati da ciscun deputato?
Il nuovo regolamento stabilisce una trattenuta mensile pro capite pari all’8,80% dell’indennità lorda percepita. In passato il deputato non rieletto poteva chiedere il vitalizio a cinquant’anni purché avesse al suo attivo tre legislature. Con la nuova normativa potrà percepire il vitalizio dopo il sessantaciquesimo anno di età. Ciò vale anche per i deputati non rieletti prima che entrasse in vigore la nuova regolamentazione. E però, i 65 anni si abbassano a 60 per gli ex-deputati che abbiano almeno due legislature piene, ovvero dieci anni di attività parlamentare.
Altra novità (non ricordiamo se sia da collegere alla nota vicenda della sospensione del vitalizio all’ex-governatore, Cuffato), sostenuta dal presidente dell’Ars, Ardizzone, è l’applicazione della norma del Codice penale che sospende il vitalizio agli ex-deputati destinatari di condanna definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione che comporti l’interdizione dai pubblici uffici.
E ancora: a differenza del passato, quando l’ex-deputato poteva sommare il vitalizio dell’Ars a quello di altre istituzioni elettive, ora potrà percepirne solo uno che non può essere sommato neppure a eventuali emolumenti derivanti da cariche publiche.
Giovanni Ciancimino de La Sicilia
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