“Sicilia democratica” a Palazzo dei Normanni conta sei deputati usciti da “Articolo 4”.
Un movimento giovane, ma che sarà strutturato come un partito alla vecchia maniera: congressi per decidere la linea politica e luoghi di incontro in ogni comune dove il “Partito Sicilia democratica” metterà a confronto idee e progetti. È questo l’identikit del nuovo movimento fondato da Lino Leanza, che nei giorni scorsi ha lasciato “Articolo 4” per dissidi interni durante la formazione del Crocetta ter.
Al nuovo soggetto politico, oltre Leanza, hanno aderito i deputati regionali Salvatore Lentini (capogruppo), Giambattista Coltraro, Carmelo Currenti, Luisa Lantieri (vice capogruppo) e Salvatore Cascio, che da “Articolo 4” lo hanno seguito.
Il 29 e 30 novembre, a Catania o a Giardini Naxos, avverrà il battesimo ufficiale, nel corso di una conferenza programmatica. «È la naturale evoluzione di “Articolo 4” – ha sottolineato Leanza – un’associazione culturale che avevo creato nel 2010. Una seconda fase era in programma».
L’accelerazione è stata decisa dopo il divorzio da Luca Sammartino, Valeria Sudano. Alice Anselmo, Raffaele Nicotra e Paolo Ruggirello. «Non solo avremo il gruppo parlamentare all’Ars – ha detto Leanza nel corso di una conferenza stampa – ma anche un partito organizzato e strutturato, vecchio stampo, e saremo presenti in ogni provincia della Sicilia. Alla convention di fine mese saranno lanciati il nome, il simbolo, lo statuto, il manifesto e l’organizzazione del nuovo partito, che ha come interlocutore privilegiato il Pd».
Il Psd avrà un codice etico che sarà rigidamente attuato. «Presenteremo in modo preciso i nostri referenti comune per comune – ha aggiunto Leanza – faremo un’ anagrafe molto netta di tutti gli organizzatori. Avremo rappresentanti in tutte le province».
Il «Partito Sicilia democratica» non si chiuderà nel proprio guscio, sarà aperto a moderati e riformisti, anche agli autonomisti, «ma non c’è alcun accordo con il Mpa», e ai movimenti civici. Non sarà il partito dei parlamentari, che saranno però un punto di riferimento».
Leanza ha cercato di evitare le polemiche con i suoi ex compagni di partito. Ma, incalzato dai giornalisti, ha ricordato che già al tempo della candidatura di Michela Giuffrida al Parlamento europeo, Sammartino e Sudano votarono contro e che all’atto della formazione del Crocetta-ter non c’erano le condizioni per un secondo assessorato, oltre l’Agricoltura. «Credo – ha concluso Leanza – che il governatore debba farsi carico di fare spazio anche a quest’altra forza organizzata».
Lillo Miceli de La Sicilia
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