Al di là dei commenti (positivi o negativi) sulla riforma delle Province, ci sono dei lasciti all’attenzione del Commissario dello Stato.
Orlando, in qualità di presidente dell’Ance-Sicilia, dopo aver sottolineato di essere favorevole al superamento delle Province, non è convinto dei contenuti del ddl varato dall’Ars: «Riteniamo che la legge approvata, in alcuni suoi aspetti, costituisca un vulnus costituzionale per l’autonomia comunale. Pertanto, facciamo appello a un intervento degli organi di controllo e del Commissario dello Stato».
Orlando constata che «siamo in presenza di una legge che non prevede in nessun caso né un’intesa, né alcuna forma di confronto istituzionale con gli enti locali, attraverso la Conferenza Regione-Autonomie locali o l’Anci».
Per il presidente dell’Ance-Sicilia, che è sindaco di Palermo, il ddl presenta gravi criticità: tra queste, il fatto che l’adesione debba avvenire senza avere preventiva contezza delle funzioni e del quadro finanziario. Inoltre, in riferimento agli organi e al tema relativo alla composizione delle Giunte, non è coerente con i principi della legge 6 sulla riserva di genere. È solamente attraverso la declinazione delle funzioni e dei servizi gestiti dai Liberi consorzi e la determinazione degli aspetti di natura finanziaria e patrimoniale che si possono creare aggregazioni efficienti».
Anche ventuno ex-consiglieri provinciali di diverse province siciliane hanno conferito mandato all’avvocato, Antonio Catalioto, di procedere con il ricorso gerarchico al Commissario dello Stato per denunziare
«palesi vizi di costituzionalità» nella norma istituenda i Liberi consorzi di Comuni in Sicilia.
Rilevano, inoltre, che mantenere «in vita commissariate sine die le Province regionali» e realizzare «nuovi Liberi consorzi di Comuni, dove i sindaci eleggeranno e nomineranno se stessi nei diversi ruoli previsti nei nuovi enti», palesa «conflitti di poteri e d’interessi e con l’unico obiettivo raggiunto, sottraendo il diritto di elettorato attivo e passivo ai siciliani, di aver sancito la creazione di una super-casta dei sindaci».
G. C. lasicilia
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