Terremoto Ars. I vizi dei parlamentari siciliani a carico dei cittadini

<strong>Terremoto Ars</strong>. I vizi dei parlamentari siciliani a carico dei cittadini

Viaggi, cene, regali, benefit ai propri collaboratori, persino la revisione del proprio ciclomotore: c’è di tutto tra le spese dei gruppi parlamentari siciliani finite nell’inchiesta della magistratura. Fondi pubblici che sarebbero stati utilizzati per scopi personali con disinvoltura.

Ci hanno messo un anno per tagliarsi lo stipendio come previsto dal decreto Monti. A spending review approvata, però, i deputati dell’Assemblea regionale siciliana si sono posti una fatidica domanda: potevano sopravvivere con appena undicimila e cento euro lordi al mese?

Elezioni Regione Siciliana copia

Sarebbe bastato il tetto imposto dal decreto Monti per far sbarcare il lunario agli onorevoli siciliani? Evidentemente no. E infatti il consiglio di presidenza del Parlamento regionale ha ben pensato di regalare ai parlamentari un piccolo extra: 1.160 euro in più al mese per ognuno degli undici capigruppo.

Merito della legge sulla spending review, che se da un lato impone un tetto massimo per lo stipendio dei deputati, dall’altro delega al consiglio di presidenza dell’Ars la determinazione delle cosiddette indennità di funzione, ovvero le somme extra percepite da alcuni parlamentari. È per questo che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone può contare su 2.700 euro di bonus ogni mese, i vicepresidenti a 1.800 euro, mentre i deputati questori si fermano a un extra di 1.622 euro. Un bonus di 1.159 euro è previsto anche per i presidenti di commissione, mentre i vicepresidenti trovano in busta paga un’indennità suppletiva di 290 euro.

Le indennità di funzione sono sempre state previste nello stipendio dei deputati, ma negli ultimi tempi sono state gradualmente abbassate in relazione ai tagli delle mensilità. Non era mai esistito invece nessun extra per i capigruppo, che avevano visto la scure del decreto Monti sforbiciargli lo stipendio di un paio di migliaia di euro. Poco male, perché dal gennaio del 2014 piangeranno con un occhio soltanto: da una parte percepiranno per la prima volta “appena” 11 mila e cento euro, dall’altra troveranno in busta paga il grazioso cadeau di 1.160 euro deciso dal consiglio di presidenza dell’Assemblea Regionale.

Il bonus sarebbe dovuto arrivare anche al capogruppo del Movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri, che però ha pesantemente criticato l’operazione. “Oggi ho ricevuto una telefonata dall’ufficio della ragioneria generale dell’Ars – spiega – Noi abbiamo sempre rifiutato le indennità di funzione. Mi sembra però assurdo inserire una somma del genere per una figura che ha sì una posizione politica e un peso lavorativo maggiore rispetto agli altri ma non è una funzione parlamentare riconducibile a un’attività pubblica. Abbiamo rinunciato e chiederemo al Presidente dell’Ars di farci entrare nel Consiglio di presidenza. Se ci fossimo stati noi non sarebbe mai stata approvata, invece avviene tutto nel silenzio”.

In origine anche il Movimento Cinque Stelle era rappresentato in consiglio di presidenza, avendo eletto Antonio Venturino alla vicepresidenza dell’Ars. Il deputato di Piazza Armerina, però, è stato espulso dal Movimento dopo aver rifiutato di restituire parte dello stipendio, ma non si è mai dimesso da vicepresidente dall’Ars, chiedendo anche l’utilizzo dell’auto blu, che aveva invece rifiutato quand’era nei ranghi dei Cinque Stelle.

La notizia dell’ennesimo regalo ai parlamentari siciliani arriva, proprio in contemporanea alla pubblicazione dei dati sul consumo di beni durevoli in Sicilia. Dallo studio curato dall’Osservatorio di Banca Findomestic emerge che nel 2013 il reddito pro capite medio sull’isola è sceso di quasi un punto percentuale (nel resto d’Italia solo dello 0,4%): ogni siciliano negli ultimi dodici mesi ha guadagnato in media 12.681 euro lordi. In pratica poco più di un deputato, che quella cifra però la percepisce in un solo mese, ovviamente al netto delle indennità di funzione gentilmente concesse dal Parlamento regionale.

ilfattoquotidiano

 

 

Tutte le spese (livesicilia)

Quando si dice “è tutto un magna magna”. I contribuenti siciliani hanno pagato agli onorevoli tutto ciò che c’era da pagare. Persino i soldi dei fumetti. Livio Marrocco, ex capogruppo di Futuro e Libertà all’Ars, ha pensato bene di farsi rimborsare gli spiccioli per alimentare la sua passione per Diabolik: 179 euro e 40 centesimi.

E poi ci sono le borse Loius Vuitton e le cravatte Hermes. I gelati e i caffè. Già i caffè, quando deputati e dipendenti dei gruppi parlamentari dell’Ars non andavano alla bouvette dell’Assemblea, il caffè lo sorseggiavano nei loro uffici. Un buon espresso preparato con le cialde. Pagate anch’esse con quei soldi che devono servire, così impone la legge, per finalità istituzionali.

Il ciclone giudiziario travolge anche la Sicilia. Proprio com’era accaduto nelle altre regioni d’Italia. Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Maurizio Agnello, Luca Battinieri e Sergio Demnontis si sono presi tutto il tempo necessario. E di tempo ce n’é voluto parecchio per spulciare faldoni e faldoni di carte sequestrate dai finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica. E a giudicare dagli atti, altro che tutela della spesa. I tredici capigruppo della scorsa legislatura – l’inchiesta attraversa tutto l’arco parlamentare – hanno ricevuto l’avviso di comparizione davanti ai pm. Si comincia il 24 gennaio con Francesco Musotto.

La Louis Vuitton
Il 16 dicembre 2009 la signora Rosa Anna Restivo, dipendente del Gruppo Misto, digita il codice del bancomat in uno dei negozi più lussuosi dello shopping palermitano. Compra una borsa Louis Vuitton da 440 euro per conto di Giulia Adamo che del gruppo è stato il leader. Sulla ricevuta di pagamento c’è scritto “regalo x Sig.ra Ferrara x iniziat. Polit.”.

Onorevoli ristoranti
Gli onorevoli hanno la passione per il ristorante. La bouvette dell’Ars è la più gettonata. I prezzi sono abbordabili, ma a pagare non sono stati gli onorevoli ma il Gruppo. Onorevoli cenano e pranzano spesso fuori. Quasi sempre in compagnia. E, a giudicare dalle cifre, si tratta di lauti pasti. Sempre e comunque a spese del gruppo di appartenenza. Il 22 dicembre 2009, ad esempio, c’erano cento persone al ristorante La Scuderia di Palermo. La fattura è stata pagata su disposizione di Giulia Adamo. Cento euro a coperto. Totale 2500 euro.

Il regalo di nozze
Quando nel 2010 il figlio dell’ex assessore Nino Strano decise di convolare a nozze il Gruppo misto decise di fargli un bel regalo. Una coppa di argento comprata alla gioielleria Fecarotta di Catania. Mille e 600 euro per celebrare il fatidico sì. Una spesa che ora viene contestata alla Adamo in concorso con l’ex onorevole Guglielmo Scammacca della Bruca.

Le cravatte Hermes e le stufe
Tra le spese sostenute “per finalità non istituzionali” ce ne sono alcune davvero curiose: 1320 euro per l’acquisto di cravatte e carré di seta Hermes attinti dal fondo cassa del Gruppo Misto. Quelli di Fli, invece, spesero 79 euro per due termoconvettori. Due stufe.

Passione I Pad
Il suo nome era registrato nell’elenco dei clienti di uno dei più noti negozi articoli tecnologici. Un cliente di tutto rispetto. L’onorevole Totò Lentini, quando era al gruppo Misto, acquistò 8 I pad da Pick Up. Prezzo totale: 5.970 euro.

Venti mila euro di sms
Nell’avviso a comparire recapitato ad Antonello Cracolici, capogruppo del Pd, ci sono i nomi di mezza classe dirigente del partito in Sicilia. Dal segretario Giuseppe Lupo al componente della segreteria nazionale Davide Faraone. Oltre un milione e mezzo usato per attività che secondo i pm non sono direttamente riconducibili al gruppo. Tutti i deputati avrebbero ricevuto “indebiti anticipi” per un totale di oltre 400 mila euro. Ma dalle casse dell’Ars partivano bonifici anche per esponenti del partito non eletti a Palazzo dei Normanni: da Mirello Crisafulli all’ex sindaco di Corleone Pippo Cipriani. E spuntano anche dei soldi che sarebbero stati pagati “in nero” a due collaboratori. Ma il Pd pagava di tutto, con i soldi del gruppo: dalle cialde per il caffé all’acqua, dai concerti a sostegno del partito ai sondaggi, fino ad arrivare ai regali di nozze (5.990 euro) e agli sms (20.816).

Rimborsata persino la mancia
Non va meglio in casa Mps: il Gruppo ha pagato un pasto per 200 persone in un ristorante di Marineo e una consulenza da quattromila euro a una società della moglie del deputato Giovanni Greco. Il capogruppo dell’Udc e del Pid Rudy Maira è indagato per una serie di spese tra cui il leasing per due Audi A6. Al Pdl, invece, tra le altre cose si sarebbero fatti rimborsare anche la mancia di un euro in focacceria. Per quattro volte. E c’è anche il rimborso di una contravvenzione a un’auto intestata al capogruppo Innocenzo Leontini.

 

AVVISI DI GARANZIA CON INVITO A COMPARIRE
Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza.

GLI INDAGATI
Giovanni Ardizzone, Guglielmo Scammacca della Bruca, Franco Mineo, Alessandro Aricò, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Francesco Cascio, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Antonino Scilla, Marco Lucio Forzese, Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Salvatore Lentini, Salvatore Giuffrida, Nino Dina, Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Pippo Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Cateno De Luca, Michele Cimino, Raffaele Lombardo, Francesco Calanducci, Paolo Colianni, Orazio D’Antoni, Antonio D’Aquino, Giovanni Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Riccardo Minardo, Fortunato Romano, Giuseppe Sulsenti, Giuseppe Arena, Marcello Bartolotta, Mario Bonomo, Raimondo Sciascia, Calogero Speziale, Miguel Donegani, Riccardo Savona, Cataldo Fiorenza, Roberto Ammatuna, Giuseppe Apprendi, Giovanni Barbagallo, Mario Bonomo, Roberto De Benedictis, Giacomo Di Benedetto, Giuseppe Digiacomo, Michele Donato Donegani, Davide Faraone, Cataldo Fiorenza, Michele Galvagno, Baldassare Gucciardi, Giuseppe Laccoto, Giuseppe Lupo, Vincenzo Marinello, Bruno Marziano, Bernardo Mattarella, Camillo Oddo, Filippo Panarello, Giovanni Panepinto, Francesco Rinaldi, Salvino Pantuso, Giuseppe Picciolo, Concetta Raia, Francesco Rinaldi, Calogero Arturo Speziali, Gaspare Vitrano, Salvatore Termine.

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