Cannabis e schizofrenia: una ricerca rivela che non vi è relazione tra marijuana e psicosi.
Mentre in Sicilia, con una recente notizia da Catania, si parla di sequestri e arresti per spaccio di enormi quantitativi di cannabis, il presidente della commissione parlamentare per i diritti umani Luigi Manconi, ha appena presentato una nuova proposta di legge per l’intero Paese, e l’argomento ha generato negli ultimi giorni un ampio dibattito politico.
Nella nostra regione, nel frattempo, si attende che il DDL depositato lo scorso anno relativo all’utilizzo della cannabis terapeutica venga discusso per diventare finalmente legge.
Ma il senatore del PD Manconi anticipa i tempi e, visti i fallimenti del proibizionismo, suggerisce di rendere legale la coltivazione di piccole quantità di cannabis Indica, una specie a ciclo biennale che può essere coltivata con particolari semenze come i semi femminizzati, nonchè la cessione di modiche quantità di marijuana e dei suoi derivati.
Naturalmente l’argomento divide la politica: ad esempio, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, notoriamente contraria alla legalizzazione, ha ribadito i possibili danni derivanti da uso di droghe leggere, dal punto di vista culturale ma soprattutto sanitario. Danni che tuttavia sono stati di recente messi in discussione dalla ricerca scientifica stessa.
Oltre agli effetti negativi del proibizionismo, sono inoltre ben noti i benefici della cannabis terapeutica come cura e terapia di alcune gravi patologie. Recenti studi pubblicati sulla rivista scientifica ‘Schizophrenia Research’ hanno inoltre smentito i risultati di alcune ricerche precedenti in merito ai danni psichici provocati dall’uso di marijuana. L’ultimo approfondimento è stato condotto dall’Harvard Medical School, dove i ricercatori hanno stabilito che non vi è alcuna relazione tra il consumo di cannabis e l’insorgenza della schizofrenia.
Le precedenti ricerche avevano evidenziato una connessione tra l’uso di marijuana negli adolescenti e il manifestarsi della psicosi: questo risultato ha comportato notevoli impedimenti per la legalizzazione della cannabis, soprattutto a livello medicinale. Lo scopo dei ricercatori di Harvard è stato proprio quello di verificare la correlazione tra la sostanza e la malattia psichica e capire se la cannabis è davvero il fattore scatenante della patologia.
Analizzando un campione di 108 famiglie con casi di schizofrenia e un campione di 171 senza schizofrenia, gli studiosi sono arrivati alla conclusione che non esiste alcuna differenza significativa del rischio di ammalarsi tra i parenti che fanno uso di cannabis e quelli che non ne fanno uso. Sono i casi pregressi di schizofrenia presenti in famiglia a determinarne un rischio più elevato, indipendentemente dal consumo di marijuana.
Nonostante i ricercatori siano consapevoli della necessità di approfondire questo studio, essi hanno comunque dimostrato l’improbabilità che la cannabis sia la causa della malattia. La ricerca dovrà ora occuparsi di come la marijuana possa invece influire sui fattori genetici o l’età in cui la malattia insorge.
Rivalutare gli effetti di questa sostanza e smentirne i danni provocati sulla salute potrebbe presto portare a un cambiamento radicale per l’uso e la considerazione generale della cannabis.
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