La scorsa settimana il sito di Casa Veronelli, per opera di Gian Arturo Rota si è occupato della Libera Università Rurale.
Ma chi è Gian Arturo Rota? Bergamasco, classe 1964 studi umanistici.
Ha trascorso quasi 20 anni fianco a fianco di Luigi Veronelli (di cui “custodisce” l’immenso archivio), per 11 ha diretto la Veronelli Editore.
E’ stato curatore della guida I Ristoranti di Veronelli, e autore dei volumi: Sagre e feste d’Italia e Dizionarietto gastronomico, per Veronelli Editore; Mangiare Lungocosta, per Class Editori.
Giurato nell’edizione 2009 del concorso Uovo d’Oro, per la trasmissione La prova del cuoco (RAI Uno).
Ospite fisso nella trasmissione radiofonica Marconi & Sapori (Radio Marconi) nel biennio 2009/2010.
Ha rubrica sugli artigiani alimentari per le riviste SpiritodiVino e Monsieur.
E’ autore, insieme a Nichi Stefi, del libro Luigi Veronelli – La vita è troppo corta per bere vini cattivi, edito, autunno 2012, da Giunti/Slow Food.
Vediamo insieme cosa ha scritto
Dopo la Regione Veneto, anche in Sicilia è in atto un percorso per la stesura di una legge regionale sulle De.Co., a cura della Libera Università Rurale Saperi&Sapori onlus e su iniziativa del suo direttore, Nino Sutera.
L’augurio, oltre che di veder compiuto tale cammino, è che altre Regioni lo intraprendano, da che è indubbio che le De.Co,. costituiscono oggi, il più forte, efficace mezzo di salvaguardia reale dei prodotti e delle identità locali. Qui sotto do un sunto della riflessione, avviata da Sutera nel 2011.
Gian Arturo Rota
Un percorso inedito che mette a sistema l’azione consolidata del D.A. n. 77 del 26 luglio 2005, il Registro delle Eredità Immateriali (REI) e l’azione innovativa per la valorizzazione e la promozione dell’identità e dell’unicità dei territori, attraverso la De.Co. (Denominazione Comunale) un atto politico, nelle prerogative del Sindaco.
Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori.
Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili i momenti: uno spazio, un edificio, un monumento.
“In realtà so bene”, afferma Nino Sutera, “che c’è stato e c’è tutt’ora chi lavora incessantemente per rendere la De.Co. un atto meramente burocratico, tecnocrate, freddo, e di cattivo gusto, tanto da raggiungere l’obiettivo di renderli banali. Per non parlare di coloro i quali pensano di equiparare le De.Co. ai marchi comunitari, e mutuando da quest’ultimi, disciplinari, regolamenti, istanze, commissioni, insomma gli strumenti propri previsti nei regolamenti comunitari”.
Il percorso sulla De.Co. prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa (solo la parola Tipicità non mi piace, da che è fuorviante, e mi piacerebbe sostituirla con Specificità, n.d.r.).
Un concreto strumento di marketing territoriale, soprattutto un importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità locali. Un percorso condiviso e da condividere con il territorio, che molte amministrazioni lungimiranti stanno percorrendo.
Il format elaborato della Lurss è composto da 10-12 steps tra i quali “Ambasciatore dellʼidentità territoriale” e “Custodi dell’identità territoriale” (200 in tutto il territorio siculo) i quali sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.
Obiettivo è costruire spirito di squadra, per la tutela dell’identità dei luoghi e il recupero dell’unicità territoriale come opportunità. L’auspicio, la vera sfida, è riuscire a realizzare una rete di Città De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare e/o apprezzare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci.
Concludendo, sembra il caso di dire, quando un idea è destinata a essere consegnata alla storia di un popolo.
http://www.veronelli.com/attualita/anche-sicilia-una-legge-de-co.html