ll presidente parlerà a Sala d’Ercole per provare a chiarirsi col Pd.
E’ stato fissato venerdì 25 prossimo il giorno in cui il presidente della Regione, Crocetta, andrà all’Ars per informare i parlamentari sullo stato di salute della maggioranza.
Un appuntamento atteso e richiesto, ma che ha scatenato l’ennesima polemica: è stato preso per telefono con il presidente dell’Ars, Ardizzone, e non in conferenza dei capigruppo.
Ciò la dice lunga sul clima che si respira a palazzo dei Normanni. Lo stesso Ardizzone si è detto dispiaciuto delle incomprensioni: «Si tratta certamente di un malinteso, visto che la conferenza dei capigruppo, martedì 8 scorso, mi aveva dato mandato di concordare la presenza a Sala d’Ercole del presidente Crocetta».
Ieri, intanto, il M5S ha illustrato la mozione di sfiducia che è stata sottoscritta anche dai quattro deputati del “Gruppo Musumeci”. Un atto estremo sul quale il capogruppo del Pdl, D’Asero, nel corso di una conferenza stampa, tenuta insieme con Falcone, Vinciullo e Alongi, ha invitato a soprassedere. «La Sicilia – ha detto D’Asero – è costretta ad affrontare emergenze pesantissime e all’Ars si apre la sessione che porterà a esaminare norme delicate e importanti come Bilancio e finanziaria. Per questo chiediamo al M5S di congelare la mozione di sfiducia a Crocetta per tre mesi. Se nel frattempo non saranno arrivate le risposte che ci aspettiamo, allora siamo pronti anche noi a votare la sfiducia».
Ma dal capogruppo del M5S, Cancelleri, è arrivato un netto rifiuto: «Il Pdl si sta dimostrando uno dei principali alleati di Crocetta. Per quel che ci riguarda, non attenderemo un giorno di più». D’Asero, a sua volta, ha replicato a Cancelleri di «fare propaganda».
Tutto ciò in una situazione in cui la maggioranza non riesce a uscire dallo stallo provocato dallo strappo tra Crocetta e il Pd. A tentare di riannodare le fila, da qualche giorno è il segretario regionale dell’Udc, Pistorio, che ha avuto un incontro con i vertici del Pd per ribadire le ragioni che portarono i due partiti, appena un anno fa, a sostenere la candidatura Crocetta. Ma le attuali incomprensioni tra il presidente della Regione e il suo partito rischiano di coinvolgere tutti, alleati “storici” e nuovi gruppi che sostengono il governo. Essere solidale con il Pd per l’Udc non significa essere ostile a Crocetta. «Sosteniamo con responsabilità e serietà – ha detto Pistorio – il presidente Crocetta e confermiamo l’alleanza con il Pd. Ci spenderemo per superare le tensioni tra “dem” e Crocetta».
La proposta di Pistorio è quella di sospendere le ostilità fino alla fine dell’anno: «Non possiamo affrontare la finanziaria, la riforma degli enti locali o la legge sulla semplificazione senza una maggioranza coesa che guidi il procedimento legislativo. Coerentemente con le posizioni che il partito ha espresso finora, contineremo a chiedere al governatore una sede politica nella quale condividere la responsabilità di governo e superare questo difficile momento». In controluce si legge chiaramente che l’Udc non è d’accordo con la scelta del Pd di dichiararsi «fuori della maggioranza», riservandosi di valutare volta per volta i provvedimenti del governo.
«I problemi con il mio partito – ha rilevato Crocetta – sono destinati a un chiarimento che, peraltro, è in corso. Quando si decide di governare come ho fatto io, le resistenze sono normali. Ma il cambiamento è ormai percepito non solo dai siciliani, ma anche a livello internazionale e nazionale».
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