L’assessore “in pectore” presenta in Sicilia Cuperlo, in competizione con Renzi alla segreteria Pd.
«Non voglio entrare nel merito delle tensioni del Pd siciliano con il presidente della Regione, Crocetta: sarebbe una clamorosa presunzione da parte mia». Cuperlo, candidato alla segreteria nazionale del Pd (area Bersani-D’Alema-Marini), ha partecipato domenica ad una manifestazione pre-congressuale organizzata da Cracolici, nelle stesse ore in cui a Tusa Crocetta riceveva il capogruppo all’Ars, Gucciardi, e il segretario regionale, Lupo, per tentare di trovare un accordo sul rimpasto di Giunta.
«Massimo rispetto – ha aggiunto diplomaticamente Cuperlo, incalzato dal giornalista Enrico Del Mercato – per l’autonomia del partito in Sicilia e per il presidente Crocetta. Sono certo che affronteranno le tensioni con grande senso di responsabilità e andranno avanti. La scommessa del governo siciliano è una scommessa importante per il centrosinistra in tutto il Paese».
Comunque, per il Pd siciliano è importante contare di più nelle scelte del governo regionale, come ha detto lo stesso Cracolici, assessore in pectore: «Abbiamo vinto le elezioni e non governiamo a livello nazionale, ma anche in Sicilia. Siamo dentro un dibattito surreale, sembra che siamo ospiti indesiderati al governo regionale, mentre al governo nazionale nessuno di noi è felice di stare con Berlusconi, ma siamo condannati a starci senza potere governare. Tutto questo produce grande smarrimento all’interno del partito».
Secondo Cracolici, con la fine del ventennio berlusconiano, tramonta anche il modello di partito carismatico. E lui ha scelto di appoggiare Cuperlo, non solo per la comune militanza politica che risale ai tempi del Figc, ma anche perché lo sfidante di Renzi non ha messo al centro del suo documento politico-programmatico se stesso, ma la sua idea di partito di centrosinistra, il futuro dell’Italia e dell’Unione europea. «Basta con un solo uomo al comando», ha sottolineato Cracolici, pensando contemporaneamente ai recenti segretari del suo partito e al presidente della Regione, Crocetta.
Secondo Cuperlo, «bisogna ricostruire il Pd, fare un congresso basandolo sulle regole, non guardandosi la punta delle scarpe. Si ragioni sul futuro del Paese e di come ricostruire il rapporto tra politica e cittadini, tra la democrazia e il popolo. Infatti, la crisi ha messo alle strette una parte di italiani. Si sono moltiplicate le manifestazioni eclatanti e simboliche degli operai. Dobbiamo ricostruire la capacità di rappresentare il Paese. Bisogna cominciare a dire che vogliamo vincere per chi e per fare cosa».
Il Pd, insomma, si deve scrollare di dosso vecchi riti che lo appesantiscono. Tant’è che ancora non è stato stabilito come e quando si svolgerà il congresso che, secondo parecchi osservatori, sarebbe già stato ipotecato da Renzi. «Il congresso – ha concluso Cracolici – sarà complesso e difficile; ancora si parla di regole: non ne possiamo più».
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