Se, da un lato, non ha potuto dire di no all’ingresso di due esponenti di primo piano del Pd, dall’altro, il presidente della Regione, Crocetta, ha posto condizioni che difficilmente saranno accettate: se Cracolici e Lupo intendono diventare assessori, devono dimettersi da deputati regionali. Un muro quasi insormontabile per ribadire, ancora una volta, il “no” al rimpasto in Giunta. Per lunedì si annuncia una infuocata direzione regionale del Pd.
Il presidente della Regione si è presentato alla conferenza stampa circondato da alcuni degli assessori che, secondo voci insistenti, potrebbero uscire dalla Giunta per far posto ai politici. Tra questi, Stancheris, assessore al Turismo: «Siamo una coppia di fatto», ha celiato Crocetta per sottolineare che è un’intoccabile.
«Il governo – ha aggiunto il presidente della Regione – non sente il bisogno di fare un rimpasto. In carica ci sono assessori bravi che hanno fatto cose eccezionali. Ho intenzione di consultare tutta l’Assemblea. Sono favorevole a una separazione di carriera tra deputato e assessore; così come sono contrario a un rimpasto generalizzato che sarebbe deleterio per la Sicilia in una fase in cui c’è la necessità di programmare la spesa europea e di varare la riforma amministrativa. Un cambiamento eccessivo della giunta che finora ha lavorato bene, sarebbe dannoso».
Se non bastasse tutto ciò per frenare illusioni e aspirazioni, Crocetta ha aggiunto: «Alla politica piace sempre rimpastare, c’è sempre qualcuno a cui non va bene qualcosa. Penso che i partiti più piccoli abbiano più diritto degli altri perché non hanno assessori e, paradossalmente, sono quelli che hanno creato meno problemi. Ho dato la mia disponibilità al Pd, ma specificando che devono essere loro a decidere quali dei loro assessori buttare giù dalla torre e per quali ragioni. Anche perché la prossima settimana voglio che la Giunta presenti il bilancio del lavoro svolto in questi mesi».
E ancora: «Non ho mai posto veti alla presenza di deputati in Giunta purché si dimettessero dall’Ars, perché l’attività parlamentare richiede tempo e impegno che sarebbero sottratti al lavoro dell’esecutivo. Né ho posto mai veti per l’ingresso in giunta di Lupo, ma sarebbe strano che un segretario di partito facesse parte del governo: dovrebbe dimettersi. La verità è che quando si parla di esigenze dei partiti, siamo tutti d’accordo. Quando si tratta di fare un passo indietro sorgono i problemi».
Crocetta ha sostenuto che dev’essere il Pd a indicare chi dovrebbe entrare e chi uscire dalla Giunta, mentre per il capogruppo all’Ars, Gucciardi, la decisione dovrebbe prenderla il presidente della Regione. Sembra il gioco del cerino. A chi toccherà scottarsi?
«Se il Pd mi chiedesse – ha sottilizzato Crocetta – la sotituzione dell’assessore Scilabra significherebbe che vuole decelerare sul processo di riforma della formazione professionale: non sarebbe un bel messaggio. Se mi chiedessero di cambiare Bianchi, vorrebbe dire che le questioni di congresso sono più importanti di quelle economiche. I partiti devono compiere un atto di responsabilità nei confronti della Sicilia. Piuttosto che azzerare la Giunta, mi butto da solo nella pira che hanno eretto per me».
Una difesa strenua dei suoi assessori da parte di Crocetta che magari in cuor suo potrebbe nutrire il desiderio di cambiarne qualcuno, ma con un metodo diverso. Cosa che potrebbe avvenire, ma dopo che l’Ars avrà approvato alcuni importanti disegni di legge: a cominciare dagli strumenti finanziari. «Stiamo elaborando – ha continuato il presidente della Regione – una legge di sviluppo che sarà una delle più innovative a livello europeo. Lavoriamo alla riforma del precariato e della formazione. Con l’assessorato Ambiente abbiamo sbloccato, grazie alle tante criticate rotazioni, circa 2.500 pratiche delle 3.500 inesitate. Questi non sono annunci; è chiaro che le politiche di sviluppo hanno bisogno di tempo. Già il prossimo anno ne vedremo i frutti».
Sulla questione del rimpasto è intervenuto il gruppo parlamentare del Megafono che, pur dicendosi contrario, nel caso in cui dovesse accadere, chiede anch’esso un posto in giunta. Il segretario della Cisl-Sicilia, Bernava, ha esortato Crocetta a impegnarsi a creare un confronto strutturale e costruttivo con le forze sindacali, con il mondo del lavoro e quello delle imprese: «Non se ne pentirà: le emergenze sociali sono le priorità e non hanno bisogno di risse all’interno della politica».
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