Il Pd, dopo tanto tergiversare, ha maturato la convinzione che il presidente della Regione, Crocetta, non ha alcuna intenzione di procedere al rimpasto della sua Giunta. Ma non se ne fa una ragione.
Anzi, il segretario, Giuseppe Lupo, che solitamente soppesa le parole, questa volta non ha usato mezzi termini: «Siamo indignati con il presidente Crocetta», ha detto dopo una riunione con alcuni dirigenti “dem” svoltasi nella sede del partito. E ha aggiunto: «Siamo sorpresi dal metodo e dal merito delle dichiarazioni di Crocetta: prima della pausa estiva avevamo incontrato il presidente per discutere di vari argomenti; ci aveva assicurato che dopo una breve vacanza avrebbe incontrato il partito (si era parlato del 10 settembre, cioè ieri) per un confronto in vista della ripresa dei lavori parlamentari del 18. Invece, abbiamo letto alcune dichiarazioni di Crocetta che ci hanno meravigliato».
Lupo ha bocciato il metodo di Crocetta di dialogare con il Pd attraverso i giornali: nel merito «c’indigna leggere che, secondo lui, il Pd ponga il tema del rimpasto per una questione di poltrone legate alle correnti: è falso. Anche perché tutte le poltrone e gli incarichi di sottogoverno finora sono stati assegnati a uomini del Megafono».
Continua la filippica di Lupo che ha concocato la direzione regionale del Pd lunedì 16: «Noi poniamo un problema di rafforzamento politico della Giunta per costruire una fase di rilancio dell’azione di governo». E se per Crocetta sono irremovibili gli assessori Scilabra, Bianchi, Lo Bello e Stancheris, Lupo non ha nascosto la sua sorpresa perché tra gli intoccabili non è menzionata Borsellino «che secondo me sta lavorando molto bene. Per non citarla significa che considera all’altezza il lavoro che fin qui ha svolto l’assessore alla Salute, la cui azione è stata sostenuta anche dal Pd in commissione all’Ars». Per Lupo è offensivo che Crocetta non voglia in Giunta deputati: «Non solo ci sono parlamentari estremamente competenti, ma si tratta di deputati eletti dal popolo».
Si annuncia, dunque, una direzione regionale piuttosto infuocata: «Valuteremo la situazione e assumeremo le nostre decisioni – ha minacciato Lupo -. Non consentiremo a nessuno di smantellare il Pd. Crocetta doveva chiudere i gruppi del Megafono nei comuni e non l’ha fatto. Chiederemo a lui stesso di aderire al gruppo del Pd all’Ars. Noi vogliamo sostenere il presidente nella sua azione di governo e per questo occorre un rafforzamento politico della giunta. Indigna sentire Crocetta parlare di correnti, invece di affrontare le troppe emergenze che non trovano mai una risposta dal governo. Peraltro, mi sembra impensabile fare assumere i precari dalle imprese private che non ci sono. Hanno diritto ad avere un contratto nella P. A. dove da anni lavorano».
Uno scontro, quello tra Pd e Crocetta, influenzato anche dal duro confronto congressuale che certamente non porterà alle estreme conseguenze. Anche se il governatore ha sostenuto che «la presenza di deputati in Giunta creerebbe dissenso e non consenso. Tutte queste richieste di rimpasto mi hanno stancato: vogliono delegittimarmi». Il segretario regionale dell’Udc, Pistorio, che non ha interesse immediato al rimpasto, si è augurato che «questa tensione dialettica non incida negativamente sull’attività del governo regionale. La posizione dell’Udc è chiara: crediamo fortemente in un maggiore coordinamento tra gli assessori e in un maggiore coinvolgimento delle forze politiche. Ciò non comporta necessariamente un rimpasto».
Però, ha precisato Pistorio, «nel caso in cui il presidente della Regione e le forze di maggioranza dovessero ritenere utile un cambiamento del profilo della Giunta, dovranno essere chiari i criteri condivisi che saranno utilizzati per definire la nuova compagine. Si dovrà valutare il lavoro svolto e la qualità dei nomi, ma dovrà essere chiara la legittimazione politica. Per l’Udc quest’ultimo criterio è irrinunciabile, soprattutto se l’intenzione è quella di dare un carattere più politico al governo regionale. In tal senso l’esclusione di principio dei parlamentari regionali dalla Giunta è inaccettabile. Essere eletti, quindi dotati di consenso, è una virtù e non un vizio».
Contrario al cambio in corsa della Giunta, Dipasquale (Megafono): «A meno di un anno dall’insediamento del governo Crocetta credo sia sbagliato pensare a un rimpasto. In questo momento sarebbe deleterio per il futuro dell’Isola».
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