Siracusa è pronta a diventare “Capitale Europea della Cultura”. La città aretusea, con Catania e Ragusa, lancia la sfida a Palermo e ad altre quindici città.
Candidatura ufficiale “Frontiere d’oriente” è il tema scelto per valorizzare un patrimonio unico al mondo
La città del mito, Siracusa, è candidata ufficialmente al titolo di Capitale europea della Cultura 2019. Il suo inestimabile patrimonio di storia e cultura, la sua vocazione di centro internazionale del grande teatro classico diventano la sostanza per sfidare altre città italiane, in tutto 18 fra cui Palermo, a rappresentare la cultura europea.
Un progetto ambizioso in cui l’Italia si dovrà confrontare con la Bulgaria. Nel 2019 infatti l’onore di essere dichiarate «Città Europee della Cultura» toccherà congiuntamente a una città bulgara e a una città italiana.
E’ dal 1985 che il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha adottato il titolo di «Capitale europea della cultura» con l’obiettivo di contribuire all’unione dei popoli europei. Scopo prioritario valorizzare la ricchezza, la diversità delle culture europee e i loro tratti comuni, oltre a migliorare la conoscenza che i cittadini europei hanno gli uni degli altri.
Siracusa e il sud est per più di un secolo, nell’antichità, hanno rappresentato il centro del mondo greco a cui attingono le radici di gran parte delle cultura europee e mediterranee contemporanee.
«Siracusa e il territorio del sud est si è candidata a capitale europea della cultura 2019 – spiega l’assessore regionale ai Beni culturali, Maria Rita Sgarlata – perché rappresenta, in virtù della storia, delle condizioni e delle potenzialità del proprio territorio il “territorio snodo” ideale per lo sviluppo del dibattito culturale sui temi fondamentali per l’integrazione socio-culturale dell’intero continente».
Il progetto, nato da un’idea del presidente della Confcommercio di Siracusa, Sandro Romano, è stato presentato ieri mattina al Comune aretuseo anche dall’assessore alle Politiche culturali Alessio Lo Giudice. Si tratta di una candidatura basata sull’esistenza di un patrimonio unico che adesso deve essere «venduto al meglio».
Alla candidatura hanno dato la loro adesione anche Catania, Ragusa e molti altri comuni. Siracusa inoltre fa già parte della rete delle città candidate a “Capitale della cultura”. Tema scelto «Frontiere d’oriente» perché la città d’aretusa è considerata il ponte dell’oriente greco.
«Si tratta di un’opportunità unica – suggerisce l’assessore Sgarlata – perché consentirà di acquisire un ruolo non più marginale nel sistema europeo. Abbiamo una grande specificità e dobbiamo, per seguire l’iter suggerito dall’Unione europea, coinvolgere tutta la città anche per darle una dimensione europea e aumentarne il profilo internazionale».
Una sfida importante insomma che può portare notevoli vantaggi in termini culturali, sociali ed economici sia durante l’anno della manifestazione sia negli anni futuri.
Dopo il ritiro della candidatura di Venezia e del nord est, restano in lizza per l’Italia le città di Aosta, Amalfi, Bari, Bergamo, Brindisi, Caserta, L’Aquila, Mantova, Matera, Palermo, Perugia, Assisi, Ravenna, Siena, Torino, Urbino.
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