Le “spine” del governo regionale. Il Presidente affronta i temi più scottanti.
Rosario Crocetta non demorde. Come un fiume in piena, gli argomenti trattati ieri nella ormai rituale conferenza stampa sono stati plurimi, non senza evidenziare che la sua maggioranza a Sala d’Ercole non sempre regge e, sebbene non abbia accentuato i toni, che tra i due palazzi dirimpettai non ci sia buon sangue.
Gli argomenti trattati: Irpef, tabella H, Irsap, parentopoli, terreni della Regione finite nelle grinfie della mafia di cui ci occupiamo in altra pagina.
IRPEF. I contribuenti siciliani dovrano stare con l’animo sospeso ancora per qualche giorno, finchè non venga approvato dal Parlamento nazionale il promesso emendamento al Decreto del Fare a copertura del prestito dello Stato di un miliardo per il pagamento dei crediti vantati dalla imprese. La Sicilia può vantare a garanzia un extragettito del piano di rientro della sanità. Ma il presidente Crocetta, in merito all’impegno dello Stato, ha qualche perplessità: «Sono contrario all’aumento dell’Irpef e sto cercando di evitarlo senza perdere i soldi per le imprese. Non riteniamo opportuno l’indebitamento pubblico, se lo manteniamo all’interno di meccanismi finanziari con tagli alla spesa pubblica bene, altrimenti dovremo scegliere altre strade». Sulla strada alternativa aggiunge: «Ci sembra debole che la Ragioneria dello Stato dica che i trasferimenti non sono certi e che non possono essere usati per coprire il mutuo che facciamo con lo Stato. Un gesto di sanità mentale dice che sarebbe meglio slittare di due mesi così da trovare una soluzione che i cittadini non paghino per 30 anni».
TABELLA H Come è noto, i capigruppo hanno impegnato l’assessore alla Famiglia, Ester Bonafede, a disporre il testo di un ddl in tempi brevissimi. Crocetta conferma l’impegno, ma si dice “allibito”: «La giunta regionale nell’ultimo incontro aveva deciso di presentare una legge complessiva sugli enti “ex Tabella H”, non solo su quelli relativi alla sanità. Martedì vogliamo presentare un testo che regolamenti la contribuzione agli enti, senza creare disparità».
La riunione dei capigruppo aveva indicato soluzioni urgenti in favore di associazioni di sordomuti, ciechi e disabili e degli enti strumentali regionali ex tabella H. A quel punto erano insorti gli enti culturali e le altre associazioni che facevano prima parte della Tabella H. Crocetta allarga le maglie: «Il ddl non includerà solo ciechi, sordomuti, disabili e le associazioni contro la pedofilia come era emerso dalla riunione dei capigruppo».
IRSAP (SOSTITUISCE LE ASI). Un’altra gatta da pelare. Crocetta tira dritto, pur ammettendo «la maggioranza mi appare solida su alcune cose meno su altre» e tra queste anche l’anti parentopoli. «Non capisco – aggiunge – quale sia il problema Irsap. Intanto il governo non sapeva che ci fosse un progetto per riformare l’Irsap che nel frattempo ha bisogno di vertici». A proposito degli incarichi legali affidati dal commissario dell’Irsap Alfonso Cicero: «Cicero è l’amministratore che in Sicilia ha fatto più denunce. Non ho dubbi su di lui». È la risposta di Crocetta all’ordine del giorno approvato dall’Ars, a firma dei pentastelle e Mario Alloro (Pd). Impegna il governo «a sospendere tutte le nomine dell’Irsap in attesa che venga discusso il ddl già incardinato in commissione relativo al riassetto della governance dell’Istituto». Un altro segnale del contrasto Crocetta Ars.
Anti parentopoli. Il ping pong tra le presidenze dell’Ars e della commissione è noto. Ma il vero ping pong è tra Ars e governo. Nell’ultima seduta il presidente dell’Ars Ardizzone ha invitato il presidente della commissione Forzese (uno scontro senza precedenti) a rimandare il ddl al governo perché risolva i problemi di incostituzionalità. Crocetta: «La vicenda del ddl sull’incompatibilità è singolare ed è irrituale la ripresentazione del ddl al governo. Non sono un giustizialista che si vuole inventare il diritto. Il testo pervenuto in Aula è stato modificato in commissione, si è arricchito con il confronto con i gruppi parlamentari che erano d’accordo. Non capisco perché ci sia questa resistenza sul ddl che modificherebbe il sistema della formazione. Se questo testo non andrà in porto ne faremo un altro. Questo è uno dei nodi centrali della Sicilia che si vuole ribellare alla corruzione».
Il presidente Forzese, da parte sua, ha annunciato che lunedì si incontrerà col commissario della Stato Aronica per verificare eventuali profili di incostituzionalità da eliminare.
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