“Nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi” che non avevano fondamento: è un “vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali”.
Così Silvio Berlusconi, in un videomessaggio diffuso dal Tg4. “Dal ’92-’93 c’e’ stata un’azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica”. ”In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici”.
La sentenza mi rende sempre più convinto che “una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile” una “variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condizionato permanentemente la vita politica”. “Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo” e chiamando a raccolta “i giovani migliori e le energia migliori” e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia“. “Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà”.
Confermata la condanna d’appello a 4 anni di reclusione e rinvio alla Corte d’Appello di Milano per rideterminare l’interdizione. Lo ha deciso la Corte di Cassazione a conclusione del processo Mediaset. Dopo la lettura della sentenza, a Palazzo Grazioli è arrivato tutto lo stato maggiore del Pdl. La Cassazione ha rigettato i ricorsi di Daniele Lorenzano, Gabriella Galetto e Frank Agrama, coimputati di Berlusconi nel processo Mediaset.
Il verdetto della Cassazione è arrivato alle 19:45, in un’aula senza aria condizionata, dove i giudici della sezione feriale sono andati dopo aver terminato la Camera di Consiglio, iniziata questa mattina alle 12.
L’ex premier ha assistito alla lettura della sentenza nella sua residenza romana di via del Plebiscito con la figlia Marina, i legali Franco Coppi e Niccolò Ghedini e il segretario del Pdl Angelino Alfano.
La zona di via del Plebiscito è blindata, tutte le vie e piazze circostanti sono state infatti chiuse all’accesso veicolare e pedonale e un piccolo gruppo di sostenitori del leader del Pdl si trova all’altezza di piazza del Gesù. Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza tengono sotto controllo la situazione. Presente, naturalmente, un discreto numero di cameramen, fotografi e giornalisti.
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