Last updated on Luglio 14th, 2013 at 05:30 pm
Sessant’anni di musica. Questo rappresenta l’Orchestra Sinfonica Siciliana che rischia oggi di chiudere “gli spartiti”.
Un buco da circa 2 milioni di euro e gli orchestrali da 3 mesi senza stipendio sono il risultato della cattiva gestione degli ultimi 10 anni.
I musicisti, senza nessuna prospettiva per il 2014 e senza nessuna risposta neanche alle richieste immediate da parte degli Enti locali, hanno iniziato circa una settimana fa una protesta “musicale” affinché ci si accorgesse di loro e dello scempio che si sta facendo alla cultura siciliana a cura di una politica che, com’era d’uso al tempo dei borbonici, preferisce un popolo ignorante più facilmente gestibile e manovrabile.
Pare però si stia aprendo uno spiraglio nella crisi della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.
Dopo che giovedì mattina i maestri hanno inscenato per le vie del centro storico un funerale con tanto di bara, carro funebre e banda musicale vestita di nero, i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti a Palazzo d’Orleans dal governatore Rosario Crocetta e dallo staff dell’Assessorato regionale al Turismo, in rappresentanza dell’assessore Michela Stancheris.
Come hanno poi riferito i segretari di Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Fials-Cisal – Maurizio Rosso, Francesco Assisi, Giuseppe Tumminia, Fausto Patassi – “Il presidente Crocetta si è impegnato su tre fronti: trovare ulteriori risorse per il 2013 che permettano all’Orchestra di programmare la stagione artistica; ridurre al minimo la permanenza del commissario straordinario per procedere alla nomina di un Sovrintendente competente e all’altezza di gestire un’orchestra sinfonica; rendere possibile al più presto l’erogazione degli stipendi arretrati attraverso un’anticipazione di cassa”.
“Prendiamo atto della disponibilità dimostrata dal governatore- dicono i sindacati – e, in attesa di provvedimenti concreti, manteniamo lo stato di agitazione”. La prossima iniziativa sarà quella di oggi e sabato quando l’orchestra si esibirà in piazza Politeama alle ore 19.30 deliziando passanti e turisti e riempendo l’aria della piazza di armonica bellezza.
Anche se l’iniziativa è pregevole, non bastano due piazze cittadine chiuse al traffico col belletto rifatto per fare di Palermo la città della cultura europea del 2019.
Ne siamo consapevoli o dobbiamo continuare ad andare avanti per apparenza?
Sociologa che segue la sua più grande passione: l’enogastronomia e i prodotti tipici di qualità