Ddl “Parentopoli”: ecco i veti per gli enti professionali. In Aula “l’albergo diffuso”, ma il governo non c’è.
Il governo della Regione continua a snobbare il Parlamento che è costretto a legiferare in sua assenza, mentre si trascina da 40 giorni il dibattito sulle mozioni relative alla istituzione di zone franche e alle tariffe idriche, a causa della defezione dell’assessore Vancheri. Frattanto in commissione Affari Istituzionali si è proceduto alla quasi riscrittura del ddl battezzato “parentopoli”.
L’Ars ha completato la discussione generale del ddl «diffusione dell’albergo diffuso in Sicilia»: è la fusione di 4 iniziative (grillini, centrodestra, Udc, Pd). Ha una notevole valenza per lo sviluppo del turismo: tende a creare una forma di ricettività la cui idea chiave è di dislocare gli “alloggi” nelle abitazioni del centro storico garantendo la presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti: ricevimento, sale, bar, punto ristoro, palestre, ecc. Altrove, l’albergo diffuso ha valorizzato borghi e paesi con centri storici di interesse artistico ed architettonico.
Questi i requisiti previsti: la struttura ricettiva potrà essere gestita in forma imprenditoriale o anche individuale; la struttura ricettiva alberghiera deve offrire servizi turistici; unità abitative dislocate in più edifici separati e preesistenti; presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti; distanza massima di 300 mt tra le unità abitative e le strutture con servizi; integrazione con la realtà sociale e la cultura locale; l’identità della struttura ricettiva deve essere riconoscibile in tutte le sue componenti; obbiettivo di offrire l’esperienza legata al territorio nei modi, nei tempi, nei servizi e nei prodotti offerti.
Conclusasi la discussione generale, ci sarà tempo fino a martedì per la presentazione degli emendamenti. Ma quando si passerà all’esame degli articoli il governo sarà presente? La sua assenza ieri ancora una volta ha provocato indignazione trasversale. «Questo Parlamento – ha detto il presidente Giovanni Ardizzone – può e deve andare avanti. La discussione di questo ddl dimostra che si possono fare ottime leggi anche senza risorse finanziarie: possiamo dare risposte rispetto alla necessità di migliorare la qualità del turismo e sul bisogno di lavoro dei giovani». Ardizzone si è complimentato con la commissione Territorio e Ambiente presieduta Gianpiero Trizzino (M5S), «per la qualità del lavoro svolto, e per la competenza degli interventi».
Dino Fiorenza (Pds-Mpa): «Come si fa ad essere assenti dall’Aula, quando si trattano argomenti che riguardano il futuro dei nostri figli. Si parla di turismo come risorsa e ricchezza della Sicilia, e il governo che fa? Si assenta! ». Marco Falcone (Pdl): «Col ddl in discussione sarà possibile valorizzare i territori ed i centri abitati che, con minimi ed equilibrati interventi potranno trasformarsi in zone residenziali e ricettive di straordinaria valenza per il turismo. Ma il governo dov’era? ».
Intanto, il presidente della commissione Affari Istituzionale, Marco Forzese, ha reso noto che al ddl su parentopoli sono stati apportate modifiche: «Abbiamo allargato lo spettro delle cause per ineleggibilità e incompatibilità dei deputati e degli assessori con un nuovo testo che estende ad esempio nella formazione professionale i veti al mantenimento della carica parlamentare se gli enti sono gestiti dal coniuge dell’eletto, dal coniuge separato e dal convivente. Per quanto riguarda i veti per i soci occulti, tale condizione deve essere provata giudiziariamente. Per gli assessori regionali, essendo nominati e non eletti, le nuove cause di incompatibilità e la ineleggibilità varranno anche su tutti i settori della Pa, e quindi non solo sulla formazione professionale». Il nuovo testo è stato trasmesso per l’esame d’Aula. Ma non è detto che il suo percorso sarà semplice: a dispetto dell’unanimità apparente si nascondono molte insidie e resistenze.
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