Cascio passa con Leanza (Articolo 4): scambio d’insulti con il suo ex segretario Saverio Romano. Il capo Cn: «Carriera da banderuola». La replica: «Romano dovrebbe chiamarsi Ri-nano».
Dopo il consenso ottenuto nella recente tornata amministrativa – 10,20% a Catania – il movimento «Articolo 4» fondato da Leanza (ex-Mpa ed ex-Udc), ha tenuto sabato, a Palermo, la sua assemblea costituente.
Una manifestazione a cui hanno partecipato, secondo gli organizzatori, circa 500 tra sindaci, assessori e consiglieri comunali appena eletti, oltre alla nutrita rappresentanza all’Ars che è passata da sei a sette deputati. Infatti, a Sammartino (capogruppo), Lentini, Sudano, Ruggirello, Nicotra e lo stesso Leanza, ha aderito al movimento Cascio, eletto nelle liste del Cantiere popolare in provincia di Agrigento.
Passaggio che ha scatenato l’ira del segretario del Cn, Romano, che ha definito «l’adesione di Totò Cascio ad “Aticolo 4”, l’indegna conclusione della sua esperienza politica contraddistinta dall’opportunismo e dalla più bieca convenienza». Romano ha paragonato Cascio a una banderuola che sventola dove va il vento. «Saverio Romano – è stata la replica di Cascio – esce allo scoperto e addita la mia persona solo nella maniera in cui sa agire; e cioè, senza stile e con espressioni che si commentano da sole per la bassezza. Infatti, dovrebbe chiamarsi Ri-nano». Cascio, a sua volta, ha accusato Romano per essersi distinto nella sua vita politica per la mancanza di coraggio e sempre «alla ricerca di un posto al sole per sé stesso».
Polemiche che comunque non avranno alcuna influenza sul ruolo politico che Leanza intende disegnare per il suo movimento che «non è né di centrosinistra né di centrodestra, ma autonomista e siciliano. Non ho la pretesa di fare un partito nazionale – ha sottolineato Leanza -; in futuro potremo dare vita ad alleanze per la pacificazione della politica, che finalmente ci consenta di lavorare in armonia nell’interesse della Sicilia».
“Articolo 4” con i suoi sette deputati (tre provengono dal centrodestra) è l’ago della bilancia della maggioranza che sostiene la giunta Crocetta. «La prossima settimana – ha continuato Leanza – incontreremo il presidente della Regione al quale porteremo dieci disegni di legge che vanno dal diritto allo studio al diritto all’infanzia, e una legge-voto per l’apertura di un casinò a Taormina».
L’assemblea costituente del nuovo movimento ha approvato lo statuto e il regolamento. «Sono stati letti articolo per articolo e votati singolarmente – ha sottolineato Leanza – dagli aderenti provenienti da ogni parte della Sicilia. Non ci aspettavamo tanta partecipazione e, soprattutto, tanto entusiasmo. La gente è rimasta fino alle cinque del pomeriggio».
Un gruppo ristretto entro venti giorni nominerà commissari del movimento in tutta la Sicilia, mentre il congresso si svolgerà entro il prossimo mese di dicembre.
«Dobbiamo coinvolgere la base – ha spiegato Leanza – in tutte le scelte più importanti. Non vogliamo un movimento all’insegna di un capo supremo, ma quanto più democratico. C’è grande armonia tra noi sette deputati: parleremo con una sola voce; nessuno farà trattative personali. E questa sarà la nostra forza».
Sulle polemiche scatenate dall’adesione di Cascio ad «Articolo 4», Leanza ha rilevato che si tratta di una condivisione politica del progetto: «Cascio si è dimesso da segretario dell’Ars, sapendo che il movimento è già rappresentato nell’ufficio di presidenza dell’Ars, rinunciando a uffici, consulenti e comandati. E noi siamo lieti di averlo tra di noi perché è un bravo parlamentare».
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